1.8.10

Ciao Giulia

"Non sappiamo cosa lei cercasse su quel prato, tra quelle migliaia di corpi sudati che si muovevano ritmicamente al suono della musica assordante.", scrive Roberto Manieri sul Giornale di Brescia del 30/07/10 riguardo alla morte di Giulia Minola, la 21enne bresciana scomparsa in seguito all'evitabile incidente accaduto alla Love Parade di Duisburg. 

Manieri non sa e io invece so benissimo cosa cercava Giulia e allora cerco di scriverlo.

Sono anni che la musica elettronica cresce, nel più completo disinteresse da parte dei media. E' musica assordante solo per chi non la sa ascoltare. Per chi non ne conosce la grammatica, per chi è ignorante di musica, per chi crede che i giovani siano rappresentati da insulsi teatrini come Lucignolo e Amici. Per milioni di giovani (e non) di tutto il mondo invece è un linguaggio universale che serve per ballare e comunicare. 

Non lo scrivo per difendere la techno o i raduni, né per dare addosso a chi, come Manieri, non capisce. Non è così facile capire l'universo giovanile quando se ne è usciti per sempre. Tuttavia è giusto non lasciare aperti interrogativi inutili. Giulia non cercava niente di speciale, niente di anormale. Voleva solo ballare. E' stata vittima di una tragedia per colpa di chi non sa organizzare eventi, gente che pagherà (si spera) per la sua incompetenza. 

Lo stesso giornale, il Giornale di Brescia, dopo il funerale scrive così: 

Un suono flebile, la voce composta come un lamento di Jeff Backley, ha inaspettatamente salutato il feretro di Giulia Minola venerdì, sul sagrato del Duomo, al termine del funerale che si è celebrato in Cattedrale. Un addio registrato su un pc, partito sulle note dell'Hallelujah di Leonard Coen, voluto dagli amici e da chi la amava. 

Dopo le parole intense dell'omelia di don Federico Pellegrini («Ci sono folle che danno la morte e ci sono folle che promuovono la vita! La speranza nella vita eterna chiede a noi di saper scegliere a quale folla appartenere, attorno a chi e a che cosa esprimere ciò che siamo e proviamo...») il momento di raccoglimento imprevisto ha portato molti a subire la suggestione di un attimo intenso.  

Un tema quello della sua passione per la musica, toccato anche nell'omelia: «Oggi la Parola che Dio ha pronunciato per noi - ha detto don Pellegrini - è stata come la consegna di una partitura musicale, perché ciascuno di noi possa eseguirla per partecipare al grande concerto della vita. Con la nostra preghiera affidiamo a questo concerto di vita Giulia e tutti i giovani che a Duisburg hanno trovato la morte. Cristo, con il suo Vangelo, è la vera musica alternativa che non stordisce e non manipola per secondi fini, e che vuole radunare folle immense nelle quali i giovani siano le nuove note che Dio usa per continuare a comporre la genuina musica del suo amore per la vita umana».

L'addio composto a Giulia si è consumato in una catena di molti momenti. Al cimitero Vantiniano, prima della sepoltura, un'amica d'infanzia, compagna di appartamento a Milano dove frequentava l'università, ha letto una toccante lettera contenuta stretta in un foglietto giallo: «Mi hai ascoltato per giorni interi, mi hai hai visto sul divano rosso metter giù i miei pensieri, mi hai detto mille volte di smettere di fumare sigarette e di ascoltare canzoni tristi. Mi manchi. Ora sei persino riuscita a mettermi in imbarazzo, spingendomi ad aprire il mio cuore davanti a tanta gente. Ho deciso di rimpere gli indugi e sono qui. Quando c'era bisogno tu c'eri sempre, parlavi poco ma dicevi sempre le cose giuste. Devo dirti grazie. Per tutto quello che mi hai dato e mi hai insegnato. Da te ho imparato che la vita va vissuta tutta di un fiato, e a essere se stessi senza pensare al giudizio degli altri. Tu sei sempre stata te stessa, e questa cosa ci ha fatto a volte incavolare ma non era possibile non amarla. So che sei di certo da qualche parte a fare un casino bestiale, e a cercare di convincere Jimi Hendrix a insegnarti a suonare la chitarra. Ora sei il nostro angelo":


A parte Jeff Buckley, mi sembra che siano parole condivisibili al 100%. Ciao Giulia.


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