MALINCONIA E FELICITA'
La malinconia spesso confina con la felicità. Non perché il passato sia perfetto, il futuro sia solo una vaga ipotesi e il presente faccia schifo. No. Questo confinerebbe con la sega mentale. E' che quando meno te aspetti ti vengono in mente cose belle, istanti che hai vissuto. Cose piccole. Ma perfette.
E sempre dalla stessa camera, tra Firenze e il Chianti, in mezzo agli ulivi, forse qualche anno più tardi, o forse no, sentivo l'eco di un microfono da cui un gruppone di americani faceva il classico discorsone da matrimonio con tutto il cheering (l'applauso commosso) di parenti e amici. "Vi ho visto crescere, so che sarete felici", battute e banalità condite. Molto stars and stripes, d'estate.
Tutto questo mi torna in mente mentre ascolto a Radio24 una persona simpatica come Iva Zanicchi, anche lei romagnola come la mia nonna. E io, 40 anni fa, ogni anno a Pasqua dovevo andare a pranzo a Rocca San Casciano, nel mezzo dell'Appennino, con mia sorella e tutta la famiglia e non volevo andarci mica. Tutti gli anni. Pensa che scemo. Oggi quando posso faccio apposta il Muraglione e mi fermo a Rocca.
A fare che non lo so.