10.11.18

19 ANNI FA ERO ALLA VERDI ON STAGE




19 anni ero sul palco con questi bravi musicisti (quasi tutti bravissimi, qualcuno no) e facevo il direttore di palco. Il rapporto con il capo dell'orchestra (Corbani, ex DP, Democrazia Proletaria) non è sempre stato idilliaco - anzi - mi hanno pagato l'INPS piuttosto che l'ENPALS pur di risparmiare. Me ne andai senza salutare per lavorare a TMC2 dopo diversi anni. Non ricordo quanti, rimozione? Ma furono diversi.  E ho combinato diversi disastri. 

Una volta ho perso la parte (spartito) dell'oboe quando dovevano suonare con concerto di Mozart in una chiesa (in Mozart l'Oboe spesso conta più del primo violino). Il musicista, un signore, voleva che NON lo dicessi al direttore d'orchestra ma io glielo dissi e riuscii a fotocopiare la partitura (quella con tutti gli strumenti) e darla al musicista che se la cavò. Mi sentii parte dell'orchestra sia pure non suonando. 

Altre volte invece nello show biz il tecnico è solo un tecnico, l'artista è dio. Direi spesso. Ma soprattutto in Italia. Nelle compagnie americane che spesso venivano vedevo un trattamento diverso dei tecnici. Un po' come accade da noi in tv. i FAMOSI regnano. Gli altri sembrano solo stronzetti. 

Un'altra volta in Spagna ho lavorato con il direttore di scena de La Scala. Gli spagnoli avevano fatto un casino bestiale, non funzionava nulla, né sul palco né in buca. Ma grazie ad Alberto capii che quando si lavora nello spettacolo, sei al servizio dello spettacolo, NON dei musicisti. Insieme a lui abbiamo ridipinto di nero tutta la buca di un teatro all'aperto fino a pochi minuti dall'inizio dello spettacolo. Da fuori il pubblico non avrebbe visto. Ma LUI le cose a cazzo non le faceva.

Alla Verdi (che allora non si chiama LaVerdi troppo cool) ho imparato a lavorare sotto pressione, spesso da solo, con 100 persone (anzi 100 musicisti, che spesso non son persone, son musicisti) che aspettano solo che tu finisca a fare una cosa che sembra semplice per fare la loro cosa che sembra 100 volte più complicata di quel che fai tu.

Ad esempio, sapete come si fa a disporre le sedie di una orchestra in modo così perfetto? Non lo so manco io. Ma grazie a Dario, che poi diventò il mio "assistente" l'ho imparato e forse saprei farlo anche ora. Le prime volte, non in questo teatro, ma al Lirico (che abbiamo chiuso noi della Verdi) andato in galleria da lontano per capire se avevo messo tutto giusto, simmetrico. E di solito era tutto giusto.

Una volta abbiamo registrato con Philip Manley storico fonico della Decca e lui si accorse (LUI non il mitico direttore con il nome sul disco GROSSO così più del compositore) che avevo messo il microfono dei corni dalla parte sbagliata. Il suono del corno, ovviamente NON esce davanti, esce DIETRO - Se ne accorse mentre suonavano 100 strumenti.

Un'altra volta abbiamo fatto il concerto di presentazione del nuovo album di Ramazzotti - venne il fratello a fare 2 sopralluoghi e mi diceva sempre "secondo te come dobbiamo fare, conosci la struttura" e fece TUTTO quel che dissi io - ringraziandomi pure - un signore ___ il giorno del concerto feci entrare io la Hunziker perché non aveva il pass 

Un'altra volta abbiamo registrato una canzone con Battiato produttore, gli archi dell'orchestra e de Gregori che cantava - il cuoco di salò è il pezzo - lo fece tutto perfetto alla prima - io ero sul palco SOLO accanto a lui non so bene perché, che cantò sulla base degli archi appena registrata - finita la prima versione mi chiese pure se era venuta bene - A ME - io dissi "non lo so, ma per me è perfetta" - che ero lì sul palco a spostare i leggii - ricordo anche Battiato che saliva le scale contento urlando Francesco va bene va bene abbiamo finito - ne fece poi un'altra versione che credo non fu manco mai usata

Grazie musica, grazie geni della musica

Noi umani lavoriamo per servirla e qualche volta ci riusciamo 

LT