La categoria dei giornalisti
Il popppolo
Il pppppolitico
Come chi davvero studia e tanto sa, chi davvero ha o fa Cultura arte filosofia,
Il giornalista Non è che l'ultimo dei mestieri di pensiero. Il giornalista racconta perché prima si informa, è utile. Tutto qui.
Ma il Cazzaro medio italiota, che se va bene a scuola copiava e "si è fatto da solo" a suon di ego, social e comunicazione, sa che senza nemici non si vince.
Trump o Di Maio conta poco, il giornalista è il nemico perfetto. Non Uno specifico giornalista, magari scorretto. No. La categoria.
Non gli editori (berlusconi Cairo de benedetti) no. I giornalisti. Poi quando arrivano a Roma tutti lottizzano (basta sentir la Rai) ma il giornalista resta nemico.
I giornalisti, piccoli, sempre meno letti e sempre meno cool, sempre più condizionabili e, attenzione, spesso non semi analfabeti come i vincenti odierni.
Pur poca, un briciolo di capacità linguistica, spesso il giornalista ce l'ha. Pur poca, l'attenzione ai fatti e non alla propaganda il giornalista la fa. E quindi rompe le palle.
Ma il politico vincente oggi ha i social e butta giù la categoria. Ormai perdente.
Una categoria quella dei giornalisti sempre meno utile al Poppolo (due b) che non si vuole informare davvero, vuol solo cazzeggiare e parteggiare.
Niente dittatura non c'è bisogno
La vedo parecchio dura