29.3.18

Morte, famosi, commozione, media

La commozione, uno dei sentimenti più naturali ma forse non è così importante è naturale (molto più importante sarebbe l'azione: tipo, prima mi commuovo perché un allenatore muore di cancro e dal giorno dopo faccio volontariato per i malati per 10 anni)

Quel che tutti coloro che NON conoscono i media (99% popolazione mondiale) non sanno è che per i media la morte di un famoso è una manna

Tutti crediamo di conoscerlo, il famoso, tutti ci sentiamo vicini a lui per cui i giornalisti più pigri, oggi la maggioranza, possono produrre per settimane ore o pagine di contenuti sul NULLA (ok quasi nulla) 

E poi la morte di un famoso ci tocca davvero? Non credo mica. Prova ad averlo un lutto vero di un amico, di un familiare, per sentire la morte. Il famoso ci trastulla, anche quando se ne va.

28.3.18

SPAM - RELAZIONE DI NOTIFICA DECRETO N. 4493823 DEL 22/03/2018

NB ho tolto i link che forse contengono virus



Inizio messaggio inoltrato:

Da: "MarcoRossi" <MarcoRossi@bybloxgroup.com>
Oggetto: RELAZIONE DI NOTIFICA DECRETO N. 4493823 DEL 22/03/2018
Data: 28 marzo 2018 00:52:44 CEST
Rispondi a: "MarcoRossi" <MarcoRossi@bybloxgroup.com>

Io scrivente Avv. Stefano Corbelli con studio a Arezzo situato in VIA MANGONE FABIO, 863 P.IVA:94693846829 nella mia qualità di difensore e domiciliatario del Sig. Mario Gallo, res. a Belluno  indirizzo GALLERIA CIARPAGLINI , 449   



COMUNICO
ad ogni risultato di legge l'atto N. 7086870  in originale digitale
Che lo po scaricare al seguente link:
(ovvero) in copia digitale conforme all'originale digitale  da me predisposto nel giudizio civile dinanzi al Tribunale di Assisi,
mediante invio di email di posta elettronica dalla mia casella, e con ricevuta completa, all'indirizzo 
Attesto infine che il messaggio , oltre alla presente relata di notifica sottoscritta digitalmente, contiene il seguente Decreto che lo po visualizzare al seguente link: anch'essi sottoscritti digitalmente:
– copia informatica della decreto.





N° +390579425983

Grazie   Stefano Corbelli
 
 
 

20.3.18

16.3.18

Felicità

La felicità non esiste. Di conseguenza non ci resta che provare ad essere felici senza. (Jerry Lewis) 

Il Boss in Incognito e chi mi ha fece patire parecchio


Ieri sera guardavo un reality che mi piace, il Boss in Incognito, su RaiUno. Mi piace il lavoro, mi piace chi lavora, mi piace questo reality. Ma so che è tutto più o meno finto. Infatti cosa mi è successo ieri 15 marzo? Ho rivisto Stefano Cigarini, che oggi è a capo di alcuni parchi di divertimento importanti. Ovviamente Cigarini in tv si è dimostrato capo eccellente, etc etc. Come sempre in tv.

Circa vent'anni fa Cigarini era direttore marketing in una casa discografica (Universal Music) a Milano e mi 'assunse', facendomi vedere la scrivania, dicendomi quanto avrei guadagnato (un milione e 800.000 lire), dandomi ogni dettaglio.... Ricordo che mi ubriacai per la gioia, per il lavoro che avevo trovato dopo aver studiato tanti anni. Era un sogno che diventava vero. Poi però l'assunzione non si concretizzò e Cigarini non mi fu affatto vicino, mentre altre persone come Riccardo Usuelli lo furono. Non fu solo la mancata assunzione, fu la mancanza di vicinanza morale ad un ragazzo che voleva solo lavorare. 

Ho già scritto di questa cosa qui diversi anni fa: 

Non è certo grazie ad esperienze come quella che il Cigarini mi ha fatto patire che si cresce. Anzi, fu una mazzata del tutto inutile. Ricordo oggi con piacere la mancata assunzione nello stesso periodo ad un magazine musicale con la chiamata sincera del responsabile della selezione che scelse un'altra persona capace. Piansi, ma capii. Cigarini fu, per me, allora intollerabile e dopo tanti anni lo ricordo ancora. Sia chiaro, fin a un certo punto. Cosa è successo ieri sera dopo che ho visto Cigarini in tv? Sono andato a dormire e ho dormito bene.

14.3.18

Hawking e Tiezzi sull'aldilà

"I regard the brain as a computer which will stop working when its components fail. There is no heaven or afterlife for broken down computers; that is a fairy story for people afraid of the dark" - Stephen Hawking.

Mia figlia di 9 anni spesso mi chiede "babbo perché viviamo?". Io le dico sempre non lo so e non lo sa nessuno. Dubita sempre di tutti quelli che la fanno facile, che sono sicuri di qualcosa, perché è un mistero davvero, il significato della vita. E' tutto difficile. Sull'aldilà, io, a livello personale, la penso come Hawking, ma non sono certo. Sono certo che non mi piace pregare, che non pregherò mai un presunto creatore, ma è una questione di orgoglio, uno dei pochi slanci d'amor proprio che ho. E mi piace molto l'idea romana, pre cristiana (forse, non è che mi ricordi così bene storia, filosofia e robe varie) che tutto quello che facciamo QUI e ORA, durerà per sempre, sarà la nostra eternità. Se fai bene qui, se non ti fai fottere dalle paure e dalle tue fissazioni (le mie sono tantissime), vai bene e siccome è tutta una serie di scelte quotidiane, non è manco così difficile andare dalla parte giusta.