30.11.18

falsa ma bella / ali e custodie


"Leopardi, ma lei ha la gobba!"

"Quello che lei crede sia una gobba, è la custodia delle mie ali"

27.11.18

Mack Book (e non Mac Apple)

The First Book Award was established in 2012 to support emerging photographers. For the first time since the Award was founded, submissions this year are not limited to nominated projects but are open to all emerging artists and photographers who have not had a book previously published.

The call for submissions emphasises a predilection for projects intended for book form: photographic works that find a voice through the book.

The winner will collaborate with MACK in publishing their book project, which will be announced and launched in May 2019. The winning artist will also receive the opportunity to show their work at Photo London 2019 in an exhibition to coincide with the award announcement. 

JUDGES: 

Sarah Allen - Assistant Curator, Tate Modern
Emma Bowkett - Director of Photography, FT Weekend Magazine
Stanley Wolukau-Wanambwa - photographer and writer
Polly Fleury - Director of Special Projects, Wilson Centre for Photography
Michael Mack 

 

The First Book Award is supported by:
Krasna Krausz Foundation
Wilson Centre for Photography


22.11.18

Trenitalia mi annuncia un'ora dopo la partenza che il treno è in ritardo (sono sul treno lo so)


Interessante come scrivio, 


Inizio messaggio inoltrato:

Da: Trenitalia <webmaster@trenitalia.it>
Oggetto: Comunicazioni utili sul tuo viaggio da Milano Centrale a Brescia del 22/11/18
Data: 22 novembre 2018 19:15:38 CET


Trenitalia
Trenitalia
Treno  Regionale 2079  del  22/11/18
 
Gentile Cliente,

ti comunichiamo che il tuo treno Regionale 2079 da Milano Centrale a Brescia sta viaggiando con 15 minuti di ritardo*.

Ci scusiamo per il disagio.

Cordiali saluti,
Trenitalia



*Rilevazione effettuata alle ore 19:07 del 22/11/18

 

ATTENZIONE: Si raccomanda di non rispondere a questo messaggio in quanto la casella postale da cui e' stato inviato non e' abilitata alla ricezione di email.
La presente mail e' fornita gratuitamente da Trenitalia S.p.A. per consentire alla clientela di avere informazioni in tempo reale sulla circolazione dei treni di Trenitalia S.p.A. pertanto le informazioni riportate, quali i tempi di percorrenza, ritardi, interruzioni di linea e/o perturbazioni del traffico, o altro potrebbero anche non coincidere esattamente con i dati di traffico certificati successivamente dal Gestore dell'Infrastruttura.
Trenitalia


14.11.18

spostarsi

"Il primo passo non ti porta dove vuoi arrivare, ma ti toglie da dove sei" (Francesca Canepa)







12.11.18

Amore o letteratua. Chi vince?


"Tu che scrivi un'opera immortale della letteratura e io che ti amo. La mia opera non mi sembra inferiore alla tua. Continuerò ad amarti anche quando sarò morta". 

Juliette Drouet, amante di Victor Hugo. In 50 anni si scrissero oltre 20.000 lettere, lei tenne la contabilità delle amanti di lui, che non lasciò mai la moglie.

11.11.18

Giornalisti, poppolo (con due p), ppolitici


La categoria dei giornalisti
Il popppolo 
Il pppppolitico

Come chi davvero studia e tanto sa, chi davvero ha o fa Cultura arte filosofia, 
Il giornalista Non è che l'ultimo dei mestieri di pensiero. Il giornalista racconta perché prima si informa, è utile. Tutto qui. 

Ma il Cazzaro medio italiota, che se va bene a scuola copiava e "si è fatto da solo" a suon di ego, social e comunicazione, sa che senza nemici non si vince. 

Trump o Di Maio conta poco, il giornalista è il nemico perfetto. Non Uno specifico giornalista, magari scorretto. No. La categoria. 
Non gli editori (berlusconi Cairo de benedetti) no. I giornalisti. Poi quando arrivano a Roma tutti lottizzano (basta sentir la Rai) ma il giornalista resta nemico.

I giornalisti, piccoli, sempre meno letti e sempre meno cool, sempre più condizionabili e, attenzione, spesso non semi analfabeti come i vincenti odierni.

Pur poca, un briciolo di capacità linguistica, spesso il giornalista ce l'ha. Pur poca, l'attenzione ai fatti e non alla propaganda il giornalista la fa. E quindi rompe le palle. 

Ma il politico vincente oggi ha i social e butta giù la categoria. Ormai perdente. 

Una categoria quella dei giornalisti sempre meno utile al Poppolo (due b) che non si vuole informare davvero, vuol solo cazzeggiare e parteggiare. 

Niente dittatura non c'è bisogno 

La vedo parecchio dura

10.11.18

siamo certi? Io penso a mia figlia e sono a posto


"Non si può condurre una vita che sia veramente eccellente senza sentire che si appartiene a qualcosa di più grande e permanente di se stessi" - Mihaly Csikszentmihalyi

19 ANNI FA ERO ALLA VERDI ON STAGE




19 anni ero sul palco con questi bravi musicisti (quasi tutti bravissimi, qualcuno no) e facevo il direttore di palco. Il rapporto con il capo dell'orchestra (Corbani, ex DP, Democrazia Proletaria) non è sempre stato idilliaco - anzi - mi hanno pagato l'INPS piuttosto che l'ENPALS pur di risparmiare. Me ne andai senza salutare per lavorare a TMC2 dopo diversi anni. Non ricordo quanti, rimozione? Ma furono diversi.  E ho combinato diversi disastri. 

Una volta ho perso la parte (spartito) dell'oboe quando dovevano suonare con concerto di Mozart in una chiesa (in Mozart l'Oboe spesso conta più del primo violino). Il musicista, un signore, voleva che NON lo dicessi al direttore d'orchestra ma io glielo dissi e riuscii a fotocopiare la partitura (quella con tutti gli strumenti) e darla al musicista che se la cavò. Mi sentii parte dell'orchestra sia pure non suonando. 

Altre volte invece nello show biz il tecnico è solo un tecnico, l'artista è dio. Direi spesso. Ma soprattutto in Italia. Nelle compagnie americane che spesso venivano vedevo un trattamento diverso dei tecnici. Un po' come accade da noi in tv. i FAMOSI regnano. Gli altri sembrano solo stronzetti. 

Un'altra volta in Spagna ho lavorato con il direttore di scena de La Scala. Gli spagnoli avevano fatto un casino bestiale, non funzionava nulla, né sul palco né in buca. Ma grazie ad Alberto capii che quando si lavora nello spettacolo, sei al servizio dello spettacolo, NON dei musicisti. Insieme a lui abbiamo ridipinto di nero tutta la buca di un teatro all'aperto fino a pochi minuti dall'inizio dello spettacolo. Da fuori il pubblico non avrebbe visto. Ma LUI le cose a cazzo non le faceva.

Alla Verdi (che allora non si chiama LaVerdi troppo cool) ho imparato a lavorare sotto pressione, spesso da solo, con 100 persone (anzi 100 musicisti, che spesso non son persone, son musicisti) che aspettano solo che tu finisca a fare una cosa che sembra semplice per fare la loro cosa che sembra 100 volte più complicata di quel che fai tu.

Ad esempio, sapete come si fa a disporre le sedie di una orchestra in modo così perfetto? Non lo so manco io. Ma grazie a Dario, che poi diventò il mio "assistente" l'ho imparato e forse saprei farlo anche ora. Le prime volte, non in questo teatro, ma al Lirico (che abbiamo chiuso noi della Verdi) andato in galleria da lontano per capire se avevo messo tutto giusto, simmetrico. E di solito era tutto giusto.

Una volta abbiamo registrato con Philip Manley storico fonico della Decca e lui si accorse (LUI non il mitico direttore con il nome sul disco GROSSO così più del compositore) che avevo messo il microfono dei corni dalla parte sbagliata. Il suono del corno, ovviamente NON esce davanti, esce DIETRO - Se ne accorse mentre suonavano 100 strumenti.

Un'altra volta abbiamo fatto il concerto di presentazione del nuovo album di Ramazzotti - venne il fratello a fare 2 sopralluoghi e mi diceva sempre "secondo te come dobbiamo fare, conosci la struttura" e fece TUTTO quel che dissi io - ringraziandomi pure - un signore ___ il giorno del concerto feci entrare io la Hunziker perché non aveva il pass 

Un'altra volta abbiamo registrato una canzone con Battiato produttore, gli archi dell'orchestra e de Gregori che cantava - il cuoco di salò è il pezzo - lo fece tutto perfetto alla prima - io ero sul palco SOLO accanto a lui non so bene perché, che cantò sulla base degli archi appena registrata - finita la prima versione mi chiese pure se era venuta bene - A ME - io dissi "non lo so, ma per me è perfetta" - che ero lì sul palco a spostare i leggii - ricordo anche Battiato che saliva le scale contento urlando Francesco va bene va bene abbiamo finito - ne fece poi un'altra versione che credo non fu manco mai usata

Grazie musica, grazie geni della musica

Noi umani lavoriamo per servirla e qualche volta ci riusciamo 

LT

7.11.18

La grande importanza dei reality show musicali

Sei un musicista? Ecco il mio consiglio su X Factor. Quando stasera c'è lo show, spegni la tv, prendi in mano il tuo strumento e fai la tua musica. In un'ora farai molto di più per il tuo futuro che star lì a guardare persone spesso giovani che giudicano senza averne diritto la musica degli altri. Non conta quanto tu faccia schifo, non conta che strumento suoni, se suoni la chitarra, la drum machine... invece di metterti in coda sotto la pioggia per avere un po' di spazio, quando hai la tua musica in mano, hai qualcosa di concreto. Non devi mica perdere tempo e dire: hey Simon, sono tre anni che siamo in tour, ci aiuti? Hey Simon, ci dai un po' di publishing su quel pezzo? (Richard Ashcroft su X Factor)

Ambizione e secolo by Flaiano

"Volere è potere: la divisa di questo secolo. Troppa gente che «vuole» piena soltanto di volontà (non la «buona volontà» kantiana, ma la volontà di ambizione); troppi incapaci che debbono affermarsi e ci riescono, senz'altre attitudini che una dura e opaca volontà. E dove la dirigono? Nei campi dell'arte, molto spesso, che sono oggi i più vasti e ambigui, un West dove ognuno si fa la sua legge e la impone agli sceriffi. Qui, la loro sfrenata volontà può esser scambiata per talento, per ingegno, comunque per intelligenza. Così, questi disperati vivono nell'ebbrezza di arrivare, di esibirsi, imparano qualcosa di facile, rifanno magari il verso di qualche loro maestro elettivo, che li disprezza. Amministrano poi con avarizia le loro povere forze, seguono le mode, tenendosi al corrente, sempre spaventati di sbagliare, pronti alle fatiche dell'adulazione, impassibili davanti ad ogni rifiuto, feroci nella vittoria, supplichevoli nella sconfitta. Finché la Fama si decide ad andare a letto con loro per stanchezza, una sola volta: tanto per levarseli dai piedi" (E. Flaiano)