20.6.08

Il nuovo disco dei Coldplay è splendido

Ma proprio splendido splendido. Assolutamente fuori moda e fuori
dalle tendenze. L'ho pagato 9.9 euro su iTunes e tanti mi dicono che
la musica è cara. E' caro, invece, sopportare chi ruba e poi ti
racconta anche che è giusto. La musica, comunque, quand'è così bella
dà una speranza. Il fatto è che i Coldplay senza la Emi che li ha
pagati anni fa, quando erano solo degli aspiranti, non avrebbero
potuto fare i musicisti. Oggi che sono miliardari e possono campare
senza i soldi di chi ruba la loro musica. Ma ieri? Ascoltiamo musica
che è meglio.

19.6.08

Problemi nei locali (circoli live) di Bergamo

Si vede che il trattamento cui da sempre sono sottoposte le discoteche non basta più alle amministrazioni. Discoteche che, tra l'altro, pagano sempre per tutti: tasse, Siae, Scf, etc.

Devono rompere le p. anche ai circoli etc, stessa cosa a Milano (vedi il Bitte)

Il mio parere, comunque, è un po' controcorrente.

La musica non è rumore ma conosco decine di imprenditori rovinato da un solo vicino. E hanno la stessa dignità, gli imprenditori con le loro discotehce 'commerciali' dei circoli.

Le leggi vanno rispettate alla lettera. 

E la differenza tra i locali italiani e quelli all'estero spesso è: troppo alti i volumi (e le orecchie vanno a p.) e troppa gente, ossia capienza mai rispettata oppure tessere finte o assenti. E' bene dirlo. 

Ieri sera sono stato in una discoteca appena fuori Milano e ho perso un'ora per portare un 35enne inglese in hotel perchè fuori dall'unica disco aperta quella sera non c'era un solo taxi e nessuno voleva venire a prenderlo. 

Siccome io e lui amiamo l'elettronica e non la live music non ce li meritiamo, i taxi?

E poi.

Quando lavoravo in teatro dovevo ogni sera pagare i vigili del fuoco che venivano  praticamente in borghese, quando la caserma era a 100 mt in linea d'aria. In caso d'incendio sarebbero tornati in caserma per prendere l'autobotte.

Quando con l'orchestra per cui lavoravo facevamo concerti in svizzera invece i pompieri li vedevo lo stesso, ma con ascia ed elmetto, pronti a salvarmi la vita (e non solo a romperci le p.)

E quindi, 

visto che per i miei interessi (anche economici) non scende mai in p.zza nessuno

E visto che i 15enni che vedo non sembrano poi sempre così idioti

Io non sono contento per i problemi della live music che è sempre 'cultura'. Ma non scendo in piazza per nessuno perchè la mia 'elettronica' sarebbe sempre cacca.

Lorenzo Tiezzi





Il giorno 19/giu/08, alle ore 03:20, 035magazine ha scritto:

 
VENERDI 23 MAGGIO - Di ritorno da Milano per un servizio, sono andato direttamente al Caffè Letterario, dove suonava il Modal Sound Trio. A parte il trio in scena, sapevo che fra il pubblico avrei trovato altri vecchi amici che non vedo molto spesso e la cosa mi faceva piacere. Arrivato intorno alle 22,30, in via San Bernardino, ho visto che i vigili avevano chiuso la via con le macchine a lampeggianti accesi e c'era polizia in giro. Ho pensato fosse successo qualcosa, che avessero trovato chissà che in qualche appartamento, ma una volta giunto sulla porta del locale ho visto che era in atto un controllo all'interno del locale stesso. Una decina fra vigili e poliziotti avevano invaso il Caffè Letterario requisendo i documenti a tutti i presenti, attuando perquisizioni e naturalmente facendo interrompere il concerto. Mi hanno detto che il locale verrà sicuramente multato perchè una recente ordinanza del nostro sindaco proibisce nei locali l'uso di strumenti a percussione. Una disposizione di fatto già in vigore ma finora poco considerata.

All'interno del BAR-LIBRERIA c'erano parecchi avventori sopra i 40 anni, tra cui una mia amica incinta (non per opera mia) e i nonni ottantenni di uno dei muscisti, subito portati via per evitare loro uno spavento eccessivo, visto l'incredibile spiegamento di forze. L'atmosfera era tranquilla e rilassata, come dovrebbe essere in un locale tranquillo dove va gente tranquilla ad ascoltare cose tranquille: fra il pubblico diversi vecchi amici si ritrovavano dopo molto tempo e regnava un'atmosfera gioviale e distesa. D'un tratto l'atmosfera allegra e serena si è trasformata in un chiaro esempio di TERRORISMO e INTIMIDAZIONE e ci si è trovati nel pieno di quella che sembrava una vera e propria retata in un covo di rapinatori albanesi: strada chiusa (!?!?!), agenti ovunque, controlli e vessazioni che ormai sono all'ordine del giorno. Nemmeno negli anni '70... La gente era sconcertata e allibita. MA PERCHE'????????????????????????????????????? COSA HANNO FATTO????????????? HANNO FATTO DEL MALE A QUALCUNO?????????????? HANNO CREATO DANNI A QUALCUNO?????????????????

Controlli di tutti i documenti (compreso il mio dopo che, atteso per una ventina i minuti di entrare in un circolo culturale di cui sono socio, ho protestato perchè la cosa mi veniva impedita senza motivo) e perquisizioni in un clima da Gestapo totalmente immotivato. Un agente mi ha detto che l'iniziativa era stata disposta dal capo dell'Annonaria e un'arrogante vigilessa ha spiegato che la cosa rientra fra le iniziative annunciate nell'ambito del pacchetto sicurezza e che anche i giornali locali le avevano annunciate. Il "Pacchetto sicurezza" consiste naturalmente nell'andare a interrompere i concerti, nell'impedire ai cittadini onesti che lavorano e pagano le tasse di andarsi a bere qualcosa in un locale il venerdì sera e ascoltare un po' di Musica in santa pace. Si sa che per la sicurezza dei cittadini è bene impedire loro adunate sediziose in luoghi dove si vendono libri, si tengono incontri e presentazioni di autori e si ascolta musica, perchè è qui che nascono i malviventi!!!!!!!!!!! Evidentemente in questo posto di merda dove abbiamo la sciagura di vivere non ci sono ancora sufficienti deliquenti perchè le foze dell'ordine comincino ad occuparsi di loro invece di rompere il cazzo alla gente normale. 

Insomma, in questo schifo di posto dove non auguro a nessuno di essere giovane, prosegue senza sosta la criminalizzazione dei musicisti, degli appassionati di musica e dei locali dove si fa musica. La situazione è ormai insostenibile, fra poco troveremo gli agenti che arrestano pericolosi batteristi in manette, i locali saranno tutti chiusi e la città sarà finalmente in mano ai malavitosi, ai marocchini con il coltello in tasca, ai boliviani ubriachi e alle gang che già esistono anche dalle nostre parti (soprattutto composte da giovani boliviani e sudamericani portati qui a frotte dal nostro Vescovo).

Quando, quindicenne, cominciai a suonare la batteria mai mi sarei aspettato, 30 anni più tardi, mentre il resto del mondo civilizzato va avanti, di VEDERMI BANDITO COME MUSICISTA DALLA MIA CITTA' e di assistere a questa situazione surreale. Abito in zona stazione, dove ormai la sera si esce di casa con circospezione e tensione. E questi pezzi di merda continuano a rendere la vita impossibile a luoghi e persone dove si fa cultura e dove si mantiene un minimo di vita all'interno di una città fantasma. Probabilmente è proprio la cultura che dà fastidio a chi comanda: la cultura rende liberi e la musica è una passione sana, ma la gente intelligente da queste parti non piace...

PERO' QUESTA SERA AVREMO BOB DYLAN A BERGAMO! CHE COLPO! CHE MERAVIGLIA! CHE CITTA' ALL'AVANGUARDIA! RIEMPIAMOCI LA BOCCA E CELEBRIAMO QUESTO STRAORDINARIO EVENTO! Nel frattempo impediamo ai nostri figli di prendere in mano uno strumento musicale, tanto qui non avranno mai possibilità di suonarlo o dovranno farlo di nascosto come dei malviventi. 

Perdonate lo sfogo, sono solo un appassionato di musica, critico musicale e musicista per hobby criminalizzato e pervaso da un'infinita e profonda tristezza. Quella sera sono tornato casa con un nodo alla gola senza trovare risposte al mio interrogativo: PERCHE'? Ora ci diranno che nel locale avranno trovato irregolarità (forse la presenza di un non socio?) o di avere sequestrato droga o chissà che altro. In realtà hanno trasformato in un INFERNO una serata bella, piacevole e tranquilla senza uno straccio di plausibile pretesto. Cosa che ormai succede sempre più spesso. MA PERCHE'? PERCHE'?

Ma non è tutto. Quella che sta colpendo i locali dove si fa musica è una persecuzione vera e propria e riguarda tutta la nostra schifosa provincia. Vi riporto solo alcuni esempi.

BERGAMO – Daragi: In occasione delle Selezioni Provinciali per il concorso nazionale Italia Wave, una pattuglia dei Carabinieri e una della Polizia Locale fanno interrompere le esibizioni alle ore 22,10. L'intervento è richiesto dal solito derelitto del piano di sopra.
 
TORRE BOLDONE – Arci Delta House: I Carabinieri creano gravi problemi e minacciano la sospensione della licenza se non viene impedito l'ingresso ai non soci e obbligano i gestori a telefonare A ME per aggiungere nelle segnalazioni sulla pagina degli Appuntamenti dell'Eco di Bg la dicitura "ingresso riservato ai soci".
 
BERGAMO – Druso:  Da tempo vige l'assoluto divieto di far suonare strumenti a percussione. Solo roba acustica. Ma qui siamo in un condominio e la cosa può essere comprensibile.
 
CITTA' ALTA – Chiostro di San Francesco: La sera dell'inaugurazione arriva subito la Polizia Locale e rovina l'intera stagione imponendo la chiusura alle ore 23.
 
CURNO – Keller: Dopo anni di heavy metal in un locale dove non ci sono case e che quindi non rompe il cazzo a nessuno, arrivano le Forze dell'Ordine e interrompono la programmazione live imponendo al locale la chiusura a mezzanotte.
 
CITTA' ALTA – Parco Sant'Agostino: un luogo splendido per i concerti, ma i ricchi delle ville sottostanti non accettano il "rumore" per qualche giorno all'anno e i residenti, che pensano Città Alta sia di loro proprietà, non vogliono gente in giro. A me, due anni fa, per un parcheggio sbagliato, tagliarono una gomma dell'auto. Quindi, quest'anno, niente più concerti a Sant'Agostino.
 
Sono solo alcuni esempi, quelli che mi sono stati riportati. Ma sicuramente ce ne sono altri. A tutto ciò aggiungiamo la gravissima repressione fatta di controlli in ogni angolo, posti di blocco ovunque, e criminalizzazione di gente che fa cose normali nella vita, come andare a cena o a bersi una birra e per questo vedersi rovinare, sequestrare l'automezzo, eccetera.
 
IO NON SO COME I RAGAZZI POSSANO ACCETTARE TUTTO QUESTO SENZA REAGIRE. D'ACCORDO CHE LE NUOVE GENERAZIONI SONO COMPOSTE DA SMIDOLLATI ATTRATTI SOLO DA TELEFONINI, DISCOTECHE DI MERDA E GRANDE FRATELLO, MA ANCHE LORO HANNO UNA DIGNITA' E UNA LIBERTA' DA DIFENDERE!!!!
 
A Questo punto, cari amici, credo sia necessario unire le forze e fare qualcosa per contrastare questo stato di cose. Invito musicisti e gestori di locali ad organizzarsi, ad incontrarsi in una riunione generale e propongo  la costituzione di una associazione dei musicisti locali, al fine di promuovere iniziative atte a denunciare questa situazione gravissima e cercare di difendersi. Difendersi dalla criminalizzazione di cose assolutamente normali. La musica è una passione sana e non esiste che chi la fa venga trattato in questo modo.
Diffondete questa mail a tutti i musicisti che conoscete, anche quelli non bergamaschi. E comunicate la vostra eventuale disponibilità ad associarsi e ad impegnarsi per organizzare iniziative di protesta.
 
CAZZO, ORGANIZZATEVI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 
Diego Ancordi.

18.6.08

L'eco business non salverà noi, forse... ma di sicuro Roveda si...

L'eco business non salverà noi, forse... ma di sicuro Roveda si...  Il mio (personalissimo) commento al nuovo libro di Rovera (mr Lifegate) è questo. E poi la musica di Lifegate è bellissima, mentre le sue pubblicità finto - autorevoli con quella voce super impostata sono super fastidiose e false quanto l'autorità giornalistica del Tg5 (o del Tg 1). Detto questo, w Roveda che guadagna e abbasso chi inquina. Ma forse anche Roveda inquina. Boh... 

Giovedì 19 giugno 2008
alle ore 18,00
Libreria La Feltrinelli Libri e musica
Corso Buenos Aires 33, Milano
incontro con
Marco Roveda
in occasione dell'uscita del libro
L'ecobusiness ci salverà?
(Roma, I Sostenibili Salerno Editrice, 2008)
interviene
Enzo Argante
Presidente di "Pentapolis"

 

11.6.08

DADA - THE MUSIC MOVEMENT: mi sembra proprio una gran cosa... Speriamo bene

Arriva un nuovo modo facile, senza vincoli, low cost di scaricare e vivere la musica: DADA - THE MUSIC MOVEMENT
 
In un'ottica 2.0, la social music community sposa una competitiva offerta unica nel suo genere di brani disponibili in formato MP3, scaricabili su tutti i device, e provenienti da un ampio catalogo delle maggiori major ed etichette indipendenti.

 

Grazie agli accordi stretti con Sony Bmg Music Entertainment, con Warner Music Group e con The Orchard, il più grande aggregatore di etichette indipendenti, Dada rende da oggi disponibile una library in continuo aggiornamento di canzoni in alta qualità. Brani scaricabili legalmente in modo facile e veloce, in formato MP3 senza DRM, all'interno di uno spazio in rete in cui giovani ed artisti possono esprimere e condividere le proprie passioni musicali e vivere un'esperienza unica nel panorama delle community online.
 
La nuova offerta digitale si contraddistingue per il fatto di racchiudere in un unico prodotto contenuti di qualità scaricabili legalmente, provenienti da un vasto catalogo, all'interno di una community dove l'utente può arricchire il proprio "Emotional Network" grazie a contenuti music oriented. Inoltre, l'offerta si caratterizza per la facilità d'uso e l'interoperabilità tra i diversi device oltre che per un modello di business a bouquet ad abbonamento ad un prezzo competitivo rispetto alla concorrenza.

 

Con Dada – The Music Movement, l'utente ha a disposizione uno spazio personale all'interno del quale condividere le proprie esperienze musicali, scoprire nuovi talenti ed arricchire il proprio "Emotional Network" attraverso un'interazione continua legata alle proprie passioni e all'espressione personale.
Attraverso lo store musicale Dada offre un'opportunità unica alle etichette che in questo modo mettono a disposizione della community contenuti digitali, siano essi MP3, video, news all'interno di personal space dedicati agli artisti, con un modello di business basato sul revenue sharing dei profitti derivanti dallo store. Dada e le etichette musicali coopereranno al fine di arricchire sempre più la social music community: brani in streaming, immagini degli artisti, video, commenti, news, playlist personalizzate, "sound mood" che si trasformano in ringback tones.

 

Il music store è anche un nuovo modo di vivere la musica in piena libertà: brani senza "il lucchetto" del DRM disponibili sempre ed ovunque senza alcuna restrizione di utilizzo che limiti la tipologia dei dispositivi o il numero dei computer su cui possono essere riprodotte le canzoni scaricate.
Tutti i brani, in formato MP3, potranno infatti essere riprodotti su qualsiasi computer, telefono cellulare, iPod e su tutti i tipi di lettori di musica digitale.
Grazie al dual delivery, i download effettuati direttamente sul telefonino saranno ottimizzati per il mobile mentre i download sul computer saranno di qualità MP3 più elevata.

 

L'offerta in abbonamento di Dada, valida per tutti gli operatori di telefonia mobile italiani, comprende, al costo di 3 euro a settimana, 7 crediti utilizzabili per il download di musica Mp3, video musicali e tanti altri contenuti di digital entertainment. Ogni MP3 ha il valore di un credito, quindi ogni settimana si possono scaricare 7 MP3: solo 0,43 € a MP3!

 

Apple, l'iPhone e le 60 ore di lavoro a settimana

Sto lavorando a testa bassa da qualche ora ad un lungo articolo e mi
accorgo che non lo farei se non fossi un freelance. Ossia se lavoro
più duramente prendo più soldi. Se un dipendente lo fa, di solito,
prende gli stessi soldi di chi prende caffè e fuma sigarette. Ossia
tutto il lavoro dipendente all'italiana come formula è sbagliato,
come è ridicolo prevedere forme di lavoro anche stagionale con 60 ore
di lavoro a settimana. Con la tecnologia che c'è oggi, perchè far
lavorare un operaio o un bagnino (perchè è di questo che si tratta,
lavori umili) 60 ore? Mi viene in mente la filosofia Apple di Steve
Jobs. Perchè mai devo continuare a far pagare un mio prodotto lo
stesso prezzo di 6 mesi fa o un anno fa se oggi mi costa molto, molto
meno? Io abbasso il prezzo e me ne frego di cosa hanno fatto gli
altri sinora. E la filosofia Apple, così stramba, è oggi vincente.

10.6.08

La Voglia d'estate

Siamo a metà giugno o quasi e la voglia d'estate impera. Sembra
impossibile, ma tra poco più di un mese spariranno tutti, spariremo
tutti per intere settimane facendo finta di star lavorando. Capita
così tutti gli anni... Ma perchè non dirlo chiaramente? Non c'è mica
da vergognarsi. Quest'anno ho intenzione di farmi belle vacanze,
personalmente. Chi si unisce?

7.6.08

La tv

Sono certo di una cosa. La tv non è bella o brutta. Non è per caso che si dice "ieri sera ho guardato la tv". E' un oggetto che fa passare il tempo, i programmi sono senz'altro secondari rispetto all'intrattenimento generale. Come il porno. Ognuno ha i suoi gusti, ma alla fine lo scopo è soddisfare certi bisogni sessuali, nulla di più. Quindi, più che pensare a una tv miglior e intelligente, visto che intelligente più di tanto non può esserlo (è unidirezionale, non permette di archiviare informazioni, etc), è meglio pensare a un tot di ore giornaliere o settimanali da non superare mai e in nessun caso. 

Brescia con gusto

Ieri sera sono stato a Brescia con Gusto organizzato da Slow Food... mi sono divertito un bel po'...


5.6.08

Estate '08: Too Late, l'orologio da 12/15 euro che è già mania


Estate '08: Too Late, l'orologio da 12/15 euro che è già mania

E' un orologio da polso, digitale, in gomma. Il design è newyorkese. Lo stile, il brand, la comunicazione e un successo tangibile... sono italiani.



LA NOVITA' DELLA PRIMAVERA ESTATE 08: Too Late Waterproof, perfetto per la doccia o un tuffo in piscina. Scovato al MoMA design store di New York, è stato introdotto nel mercato europeo da meno di un anno, mentre la versione water proof è stata appena presentata, durante l’ultima edizione del Macef 2008, a Milano. E poi Colore, colore e ancora colore. Ogni mese sfumature nuove per adattarsi alle stagioni, alle collezioni moda, ai fenomeni di tendenza.

www.too2late.com FOTO

alcune foto fashion in hi res sul sito

sul sito dell'ufficio stampa www.lorenzotiezzi.it

sezione DOWNLOAD e poi Too Late

hi res foto still life e creative



TOO LATE, COM'E'



Riassumendo, Too Late è un prodotto internazionale. E' easy, essenziale, cool e senz'altro non fa concorrenza agli orologi impegnativi. Ecco perché Too Late piace a persone molto diverse tra loro, non ha un target esclusivo di clienti. Le fashion victim ne indossano 2 o 3 insieme, e i perfezionisti scelgono proprio quello del colore che si intona al loro abito preferito. Ma è l'ideale anche per la palestra, il subacqueo pure per la piscina. E' un prodotto 'giovane', visto che il 70% di chi lo compra ha tra i 12 e i 40 anni, ma non mancano bambini e professionisti affermati. Too Late è perfetto per un regalo simpatico per sè, o per gli amici. Sta diventando un vero fenomeno, in cui il design conta molto più del marchio sul prodotto. E per questo, più che se stesso, mette in risalto lo stile di chi lo indossa. E’ minimale e pop, più che minimalista. Too Late è cheap design allo stato puro. Sotto il quadrante ci sono due soli tasti (mode e set) e la data si legge solo all'americana, prima il mese e poi il giorno.


Il successo internazionale di TOO LATE


Too Late nasce nel luglio 2007. L'idea è di Ale Fogazzi, imprenditore bresciano di 27 anni che si occupa di comunicazione ed intrattenimento. Grazie alla joint venture siglata con La Griffe, marchio leader nella bigiotteria artigianale Made in Italy, il successo è immediato: 10.000 orologi venduti nei primi 10 giorni di distribuzione. E continua nel 2008. Continua ressa di addetti ai lavori allo stand del brand al Macef di Milano. E ottima risposta al dettaglio: ben 400 orologi spariti in un solo giorno in un solo shop in P.zza San Marco, a Venezia. Oggi Too Late è disponibile in circa 250 punti vendita in tutta Italia: concept & gift shop, negozi di accessori, d’abbigliamento, gioiellerie. L’attuale obiettivo, già raggiunto in alcuni stati europei, è licenziare Too Late all’estero. Svizzera, Grecia, Olanda e Croazia sono solo le prime candidate per l’ampliamento d’orizzonti. E sono già più di un centinaio i singoli shop fuori dai confini che già commercializzano Too Late al dettaglio: Londra, Dublino, Barcellona, Parigi, Los Angeles, San Paolo, solo per citarne alcuni. Il prodotto, il marketing e la comunicazione in tutto il mondo restano comunque 'italian style'.



Le 4 P del marketing... e TOO LATE


Il successo di Too Late fa capire che il modello delle “quattro P” del marketing mix inventate da Philip Kotler funzionano ancora piuttosto bene. Il Prodotto ha un design innovativo, simpatico e immediato. E' un orologio - bracciale che non pretende di fare la storia. E proprio per questo è un simpatico esempio di cheap design. E’ disponibile in due misure, così da vestire senza problemi ogni polso. Prezzo: basso, poco impegnativo, parte da 12 euro. Promozione: automatica, Too Late si fa notare subito quando si guarda il polso di una persona. E lo stile italiano del logo e del packaging aiuta. Il modello base lo si acquista in un ecobox a cassetto. Quello subacqueo è contenuto in un barattolo in vetro e acciaio (i rivenditori di solito lo riempiono d'acqua). Posizionamento: gift & design shop, gioiellerie. Una rete di vendita ben radicata sul territorio che garantisce la buona diffusione del prodotto senza svilirlo.



TOO LATE, UN COLORE DIETRO L'ALTRO


Gli orologi Too Late sono sempre disponibili nei colori più classici, dal nero, al bianco, al rosso e così via. Mentre ogni mese nei negozi arrivano colori nuovi studiati in base alla stagione o alle collezioni moda.


PERCHÈ È SEMPRE TOO LATE, TROPPO TARDI... LA FILOSOFIA


It's always Too Late. E' sempre troppo tardi. Ecco il pay off che racconta in una riga gli orologi Too Late. Ad esempio, "It's too late to apologize", troppo tardi per scusarsi quando la frittata è fatta. E poi è sempre troppo tardi per concretizzare un'idea, per divertirsi davvero. Bisogna sapere cogliere l'attimo e soprattutto non prendersi troppo sul serio. E' poi vero che non è mai troppo tardi? Purtroppo no. It's always Too Late. Il sito del brand raddoppia il concetto: spesso è troppo, troppo tardi.


www.too2late.com

BNN FASHION CLUB (ex Banana disco) CABRAS (OR)

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