17.5.19

14.5.19

SPORT ARTE PASSIONI


SPORT ARTE PASSIONI

Si corre o si fa un altro sport e/o si suona "tanto" quando si è adulti e vaccinati perché lo sport, l'arte se fatta con il cuore (...) sono molto semplici. Se corri per dare solo il tuo meglio, se suoni solo per te, il risultato c'è sempre. Non le medaglie, non l' "eternità" della vittoria o del successo ma il momento perfetto in cui il sasso rimbalza sull'acqua 4 volte prima di inabissarsi per sempre. Non è il caso che fa rimbalzare il sasso: sei tu, che provando e riprovando 1000 volte al giorno ci riesci.

Perché durare tanta fatica per quell'attimo? Boh. C'è a chi piace.

Perché?

Non c'è nessun segreto, non c'è nessuno scopo profondo.

Non è fare volontariato.

C'è solo il piacere assoluto e immotivato di fare una cosa.

Tra l'altro quasi sempre mentre fai arte e sport ti trovi a confronto con chi è MOLTO più bravo di te e all'inizio è un gran giramento di palle. Poi capisci che la tua forza è proprio quella. Sei debole, però ci sei. Sei debole e apprezzi la forza, anche quella altrui. E non molli. E capisci.

Non ci sono di mezzo i soldi. Le conoscenze. I risultati. La famiglia. Gli "amici". Non c'è nient'altro che la sua passione. E' molto più facile allenarsi per correre 30 ore che organizzare una vacanza o un progetto di lavoro mettendo d'accordo 5 persone quando sai che hai fatto bene.

Quella è "fatica sprecata", l'arte e lo sport danno sempre risultati, se ami il percorso per la perfezione. Che dura un istante. Per annegarsi splendidamente nel nulla. E ricominciare. Ancora.

7.5.19

NAPOLI TASSO OMICIDI: I NUMERI

NAPOLI TASSO OMICIDI: I NUMERI

Nel 2017 il tasso di omicidi è stato di 0,58 omicidi per 100.000 per un totale di 355 omicidi in calo dell'11% rispetto ai 397 del 2016. A titolo di confronto, questo rende il tasso di omicidi in Italia circa di 1/10 rispetto a quello degli Stati Uniti. L'Italia, rispetto agli omicidi, è più sicura anche di Finlandia, Francia, Islanda, Australia, Canada e Regno Unito ed è all'incirca sugli stessi livelli di sicurezza di Spagna, Germania e Paesi Bassi (da Wikipedia)

Il primato negativo assoluto nel 2016 va alla provincia di Rovigo (2,9 omicidi per 100mila abitanti), seguita da numerose province del Mezzogiorno come Foggia (2,2), Napoli, Nuoro, Vibo Valentia e Trapani (1,8). (da Stylo24)



Tasso omicidi a Napoli ogni 100.000 abitanti, un po' di storia:

1989 - 1991: 7,93
2013 - 2016 3,16 (a Milano 1, a Genova 0,55 a Bari 1,84)

da Piacenza online:

https://www.piacenzaonline.info/sicurezza-italia-omicidi/

6.5.19

TEORIA E PRATICA DELL'UFFICIO STAMPA PER LORENZO TIEZZI, IL “MITTTICO” (3 T) “FONDATORE” DI LTC

TEORIA E PRATICA DELL'UFFICIO STAMPA PER LORENZO TIEZZI, IL "MITTTICO" (3 T) "FONDATORE" DI LTC 
 
In teoria l'ufficio stampa fornisce informazioni precise sui propri clienti agli operatori dei media seguendo un minimo di strategia. La pratica del lavoro dell'ufficio stampa consiste invece in due fasi. La prima è litigare con ogni cliente per due motivi 1) il cliente assilla il PR con informazioni e richieste inutili 2) il cliente non spende manco 5 minuti al giorno (sono 25 minuti a settimana, mica zero) nel fornire materiale adatto ai media, ma comunque dall'alto della sua "competenza" discute la strategia e ogni singolo step del lavoro del PR. Il risultato è che i comunicati stampa, se va bene, dicono poco e/o contengono qualche piccola inesattezza. Ovviamente ogni minima e trascurabile inesattezza per il cliente diventa un errore madornale e categorico, un danno d'immagine assoluto, etc. La giornata invece l'ufficio stampa la conclude litigando (bonariamente) con i giornalisti, che prima ti chiedono una cosa urgente e poi per qualche motivo (sia pur nobilissimo) questa cosa non viene pubblicata. In alternativa, quella cosa viene pubblicata, ma solo perché ti viene fatto un favore (anche se te l'avevano chiesta loro).

(versione di teoria e pratica aggiornata al 6 maggio '19)

4.5.19

GOMORRA COME UNA TRAGEDIA GRECA: NON PUO' CHE FINIRE TUTTO TRA LACRIME E SANGUE


I greci andavano a godersi le tragedia sapendone già la trama. Erano quindi spettatori esigenti. Godevano della recitazione, della messa in scena, dei dialoghi, della qualità dello spettacolo (...). Non dovevano scoprire chi è l'assassino per emozionarsi (giallo). Non dovevano sorbirsi un inutile fluire di rotture e riconciliazioni come in Beautiful (telenovela). 

Quando invece noi "evoluti" contemporanei ci sorbiamo una serie credendo che essa sia l'apice dell'intrattenimento e dello show biz assoluto della storia dell'umanità (si si, certo), sappiamo che in realtà è comodissimo seguire una serie perché i personaggi sono più o meno gli stessi? Sappiamo che la pigrizia culturale e creativa sembra essere la principale caratteristica dello spettatore contemporaneo?

Per fortuna tra un reality e un talent show, programmi più lontani che mai dalla musica o dall'arte o dal talento (tutti), Gomorra ci dà una speranza.

Gomorra, prodotto italiano, non è, ovviamente la rappresentazione realistica di Napoli. Non rappresenta affatto la criminalità, che non uccide più (lo dicono i numeri, basta informarsi). 

Gomorra, immenso prodotto italiano che supera in tutto i Troni di Spade e decine di serie americane "di culto", proprio come una tragedia greca, ci dice, soprattutto con la morte di Donna Patrì e pure di Ciro L'Immortale (o tornerà?), che non c'è speranza. Ci dice che tutti crepano, SEMPRE senza motivo, perché gli Dei vogliono così. Che solo Genny, il più cattivo di tutti (per ora) può sopravvivere. 

Genny, che nell'ultima puntata della serie 4 è diventato immenso. Più grosso dello schermo. Gli occhi non gli tremano più: ha deciso, sa e fa.

Non ci sono buoni, ci sono solo i cattivi e più cattivi e se non l'hai capito, guarda guarda fuori della finestra e poi guardati dentro. E' tutta fiction o gli Dei ci vogliono male e solo il più cattivo sopravvive? Ti senti davvero tanto più buono di loro? 

(Lorenzo Tiezzi)