27.9.07

La mamma e la mobilità sociale

Mia mamma è mancata un mesetto fa per cui non dovrei essere il tipo che scrive male delle mamme... E infatti è così. Ma come al solito, i libri che generalizzano pur non prendendo tutto sul serio mi stanno sulle palle. L'Italia ha un problema solo che non è quello delle mamme. E' quello super oggettivo della scarsa mobilità sociale. E' la prospettiva quasi impossibile di farsi strada con le sole proprie forze che fa fare il bancario al figlio del bancario, che lo fa restare a casa fino a 35 anni. Perchè da solo sarebbe davvero dura. E poi c'è la crisi. Una crisi vera e profonda di cui non parla nessuno tranne Grillo. Precari, evasori e dipendenti statali a 2 lire al mese... Non ci sono mica tante altre categorie nell'Italia di oggi. Io la vedo così.

ma ecco il comunicato stampa del libro

Mamma mia! non è un libro serio. È un libro drammatico. Se un solo mammone può far sorridere, una generazione di mammoni deve far piangere. In Italia, il mammismo è una malattia che si avvia alla pandemia, ma nessuno ha mai affrontato l’argomento con spirito critico, forse per timore che la mamma si arrabbiasse, oppure perché la sua figura è ritenuta sacra e inviolabile.

Questa denuncia di un sistema pathetically correct, invita i mammoni a specchiarsi, ad accettarsi, ma soprattutto a ridere di se stessi, riconoscendo che, come disse Marx da bambino, «la mamma è l’oppio dei piccoli».
Capitolo dopo capitolo si delinea così l’anamnesi di una sindrome unica e la precisa descrizione degli atteggiamenti tipici della mamma: dalla sua antipatia per il tempo all’ossessione per le pulizie domestiche; dalla fissazione per il polpettone fino alla passione per il lavoro a maglia o all’ostinazione con cui cerca di bruciare la frizione dell’auto. Con tono leggero e caustico, viene delineato il suo ruolo nella cultura, nella società e nell’economia del Paese, cercando di dare una risposta a un interrogativo universale: chi si arrenderà prima, l’uomo o la mammina?

Fabrizio Blini è nato a Milano nel 1965. Pubblicitario, vive e lavora a Roma. Mamma mia! è la sua prima creatura.


“In Italia, la percentuale di figli bisognosi di liberarsi dall’eccesso di cure della mamma, baci della mamma, gnocchi della mamma, maglioncini della mamma, sberle della mamma, raccomandazioni della mamma e dalla valanga di attenzioni che la mamma cosparge sulle loro vite, è piuttosto elevata: escludendo quelli scappati di casa, si approssima al 100%.
L’idea di scrivere tale libro nasce da un disagio diffuso che investe i figli a vari livelli. nascosto nella stanza del subconscio, provoca infatti una serie di disturbi fisici che si manifestano giorno dopo giorno: tic nervosi, bulimia, gastriti, coliti, eiaculatio precox, comprendonio tardox, tifo calcistico, autoerotismo, erotismo in auto.”

24.9.07

Citroen, Dj e Linus

Cosa c'entra la Citroen e le auto Citroen con dei Talk Show condotti da Linus e Nicola Savino di Radio Deejay? Boh. Comunque la Citroen paga i due e un tour in tutta Italia poi scaricabile col podcast. E' uno modo per far conoscere le auto on the street, sul campo, certo. Ma a me questo tipo di operazioni sembrano sempre poco sul prodotto (ossia sulla macchina) e tanto sui due super conduttori molto fichi e molto 40-50 enni.

COM STAMPA

Radio Deejay anche quest’anno rinnova la collaborazione con CitroËn.

Dopo il grande successo delle passate edizioni ritorna a ottobre il tour “DEEJAY GIRA ITALIA”, show con Linus e Nicola Savino in tour per i teatri d’Italia.

Ogni settimana un vero e proprio talk show alla maniera di “DEEJAY Chiama Italia”, dieci serate in dieci città diverse con il pubblico che può intervenire e fare domande ai due conduttori. Saranno ospiti in tutte le date Aldo Rock, nota presenza del venerdì a “Deejay Chiama Italia” e Alex Farolfi, che curerà il sound design live, come ogni mattina nella diretta di Radio DEEJAY.

Si parte il 5 ottobre da Torino (Teatro Nuovo), per poi continuare il 12 ottobre a Palermo (Teatro Massimo), il 19 ottobre a Reggio Calabria (Teatro Cilea), il 26 ottobre ad Ancona (Teatro delle Muse) e il 30 ottobre a Milano (Auditorium Verdi).
A novembre si fa tappa il 9 Cagliari (Piccolo Auditorium), il 16 a Verona (Teatro Nuovo), il 23 a Roma (Auditorium della Tecnica), il 30 a Prato (Politeama Pratese).
Il 7 dicembre si chiude a Bologna in occasione del Motorshow.

Per partecipare alle serate “DEEJAY GIRA ITALIA”, gli spettatori possono iscriversi sul sito www.deejay.it nella parte dedicata al tour e scegliere città e data. Arriverà a tutti coloro che si iscrivono una mail di conferma, fino ad esaurimento posti.

Gli ascoltatori potranno seguire il meglio delle serate “DEEJAY GIRA ITALIA” (domenica dalle 12.00 alle 13.00) su Radio Deejay e scaricare il podcast su www.deejay.it, dove ci saranno anche i filmati e le foto più divertenti di ogni serata.

19.9.07

Da Repubblica.it, la ricerca di Confindustria.

Il finanziamento della politica. L'analisi di Confindustria mette a confronto i sistemi di cinque paesi occidentali: Stati Uniti, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. In Italia il meccanismo ruota attorno ai rimborsi elettorali, che in occasione del voto del 2006 sono ammontati a 200 milioni 819 mila euro. Fuori dai nostri confini l'asticella scende non di poco: 152 milioni di euro il finanziamento negli Usa, 132 milioni in Germania, 73 milioni in Francia, 60 in Spagna, 9,23 (ai soli partiti di opposizione) nel Regno Unito.


Quanto costa il Palazzo. Dal raffronto emerge che "l'Italia è il Paese che spende di più" per mantenere le istituzioni. Anzi, il nostro Parlamento, da solo, assorbe il 41% dei costi complessivi, quanto Francia e Germania insieme. Di conseguenza, è piuttosto sostenuto il costo medio delle casse pubbliche per ciascun parlamentare: 1 milione 531 mila euro, "poco meno del doppio di quello complessivamente sostenuto da Francia e Germania e quasi sei volte superiore a quello sostenuto dalla Spagna".

Ogni italiano infatti spende 16,3 euro per sostenere le Camere, contro i 2,1 della Spagna, l'8,1 della Francia, i 6,3 della Germania. E questo, incalza Confindustria nella sua disamina, "malgrado la situazione italiana sia contraddistinta da minore efficacia ed efficienza".

L'Italia si piazza in testa alla classifica anche per gli stipendi dei suoi 78 europarlamentari. Quasi 150 mila euro di indennità base (alla quale aggiungere rimborsi spese, benefits, costi di soggiorno) a fronte dei 105 mila dell'Austria che segue lontana secondo, gli 84 mila della Germania e giù con gli altri. Per non dire dello stipendio dei parlamentari nazionali. Il centro studi mette maliziosamente a confronto l'indennità con il costo di 1 kg di pane, dal 1948 ai nostri giorni. Fino al 2006, quando lo stipendio ha superato quota 15.304 euro a fronte di una spesa per acquistare il pane che per il cittadino comune ammonta a 2,86 euro.

QUELLO CHE PENSO

Basta. Basta. Basta. Vaffanculo a tutta la politica, da destra a sinistra. No al terrorismo ma anche alla tranquillità. Appena qualcuno mi verrà a dire che si dimezza lo stipendio per il primo anno e poi l'anno dopo ci toglie il 20 - 30 per cento lo voto.
Succederà?

Non sarà un Genio, ma bravo è bravo... Viva Allevi (e abbasso i tanti cialtroni al piano e altrove)

Mio commento Non sarà un Genio, ma bravo è bravo... Viva Allevi (e abbasso i tanti cialtroni al piano e altrove)

GIOVANNI ALLEVI

IL 30 SETTEMBRE A ROMA SI CONCLUDE IL “JOY TOUR 2007”

IL 12 OTTOBRE ESCE IL DOPPIO CD LIVE “ALLEVILIVE”

IL 23 NOVEMBRE ESCE IL DVD DEL “JOY TOUR 2007”


Due sono le novità di fine anno relative a Giovanni Allevi: il 12 ottobre uscirà il doppio disco dal vivo “Allevilive” (con una composizione inedita, intitolata “Aria” e brani tratti dai suoi quattro dischi “13 Dita”, “Composizioni”, “No Concept” e “Joy”), mentre il 23 novembre uscirà il dvd del “Joy Tour 2007” (registrato allo Sferisterio di Macerata e realizzato da Eventi Digitali).
Entrambi sono prodotti da Bollettino Edizioni Musicali per Ricordi/SonyBmg Music Entertainment.

Nel frattempo, il compositore e pianista marchigiano il 30 settembre concluderà a Roma il suo “Joy Tour 2007” (115 concerti e un grande successo di pubblico e di critica), un anno esatto dopo la pubblicazione del disco “Joy”, che ha ottenuto il disco di platino grazie alle oltre 80.000 copie vendute, mentre il precedente album “No Concept” ha venduto oltre 60.000 copie. Dati straordinari per dischi di composizioni originali per pianoforte solo!

Organizzato da Scotti Bros, il “Joy Tour 2007” è partito il 22 gennaio da Ascoli Piceno e ha toccato le principali città italiane, mentre le esibizioni di Allevi all’estero sono state a Sarajevo, Parigi, New York, Hong Kong e Shanghai (ora lo aspettano Belgrado, Mosca, Bruxelles, Montreal e Toronto).

Diplomato in Pianoforte con il massimo dei voti al Conservatorio “F. Morlacchi” di Perugia e in Composizione con il massimo dei voti al Conservatorio “G. Verdi” di Milano e laureato con lode in Filosofia con la tesi “Il vuoto nella Fisica Contemporanea”, Giovanni Allevi rielabora la tradizione classica europea aprendola alle nuove tendenze pop e contemporanee.


Sito artista: www.giovanniallevi.com - www.myspace.com/giovanniallevi

15.9.07

Prepensionamento

Il governo che ho votato visto che ho votato Pannella e i radicali, quello di Prodi, darà importanti incentivi agli statali che vorranno andare in pre pensionamento. Tipo 24 o 36 mensilità, tipo se uno guadagna 1500 euro al mese, gli danno 35.000 - 50.000 euro. Oltre (oltre) al tfr e alla pensione. Quello che sembra e che probabilmente in qualche modo sarà è che saranno assunti 1 statale per 3 che andranno in pre pensionamento, oppure 1 ogni 5. Stanno valutando.

Io dico.

Possibile che lo stato, lo stato e il governo che dovrebbero incarnare i nostri interessi di italiani, non degli statali... Non possa pre pensionare senza nessun bonus queste persone che ad oggi sono inutili e che evidentemente non hanno prodotto niente o poco o troppo poco nella sua vita? Certo che potrebbe farlo, il governo. Ma non lo fa. E perchè non lo fa? Perchè Prodi & Berlusconi hanno un solo interesse: il potere. Lo status quo. I voti. Perchè non fare davvero in Italia una rivoluzione partendo da queste cose, quelle importanti? Dalla competivitità sul lavoro, sul posto di lavoro di chi non ha mai lavorato davvero? Io lo dico volentieri, se non lavoro non mangio. Invece il lavoro statale è una giungla in cui anche chi lavora, i tanti, tanti, tanti (tanti) che lo fanno devono avere capi e sindaci idioti che li spostano per dar posto alle loro amanti e/o parenti.

Ripartiamo da capo.

Altro che Al Qaeda o come cazzo si dice. 3500000 persone dai 55 a 60 anni che sarebbero inutili da mandare via in blocco per prendere 'i giovani' uno su tre o su cinque? Ma ce ne sarà qualcuno di questi 55enni che sa lavorare meglio di un 25 enne? Perchè non licenziare quelli che non sanno fare niente? Lasciamogli la pensione, che so il 70% dello stipendio, ma a casa, ai fancazzisti e a quelli che non sanno lavorare. Ma niente premi. Ancora premi?

E agli idioti che statali non sono, che premi diamo?

Cd Francesi e italioti

Stavo pensando proprio in questi giorni a quanto noi italiani dovremmo imparare dai nostri cugini d'oltralpe, quelli della testata a Materazzi. Dovevo scrivere un articolo sui nuovi locali e mi sono detto... Ce ne sarà uno in Italia che fa dei bei cd come hanno insegnato Buddha Bar, Hotel Costes, Mezzanine de L'Alcazar, Hed Kandi (ok, non sono francesi e non hanno un locale, ma sempre belle serie di compilation fanno con legato un party), Fabric, Space, etc etc etc. Ho trovato solo Toro Sushi, un bel ristorante di Genova che ha fatto una compilation lounge carina. Non parlo di operazioni una tantum pure decenti (lo fece il Tenax due anni fa) ma la capacità di comunicare con la musica la propria essenza. Zero. Niente.

E quindi. La musica purtroppo ormai la comprano solo i dj seri (tipo Intrallazzi per capirsi, i ragazzi se possono rubano), gli altri comprano un'idea chic di musica e le radio, compresa Rmc2, non servono a fare promozione. Ho dovuto chiamare un amico alla radio perchè dopo 10 volte a 105 NON hanno detto il titolo del pezzo dei Grooveyard "Seven Mile".

E quindi, detto tra noi, mi sono un po' stufato di promuovere soltanto (grazie ad Audioglobe, che lavora bene e vende un sacco di questi cd 'chic') prodotti da label come Wagram. Possibile che non riusciamo noi del tricolore a fare qualcosa di bello e chic che siamo molto più chic degli inglesi e dei francesi messi insieme? Insomma, una mezza idea ce l'ho

13.9.07

Rihanna e le curve 'normali'

Sarà la mezz'età (35 anni compiuti) ma una porcellina come Rihanna continua a piacermi. Mi piace il suo modo di fare proposte ammiccanti e poi essere così acqua e sapone da capire perfettamente che è tutto un gioco, quello di una teen ager. E mi piace il fatto che sia piena di curve dolci e non perfette. Ad esempio, non credo abbia il seno rifatto come tante teen ager americane e italiane. E poi mi piace la sua musica, un pop che sembra cretino come quello di Avril Lavigne, ma in realtà lo è molto di meno. E si capisce che non è tutto 'suo'. Ci sono decine di professionisti dietro, niente affatto nascosti. Per me e non solo per me la sua Umbrella è proprio bella e pure il nuovo singolo non è male. W Rihanna che da sola è un inno alla normalità e alla non anoressia, altro che dichiarazioni di gay come Dolce, Gabbana, Armani, etc.

6.9.07

Pavarotti, Giulini e Silvia Gregorini, mia mamma

Che dice Luciano Ligabue della morte di Luciano Pavarotti

Lucianone se n’è andato.
Io ho avuto il privilegio di sentirlo cantare a due metri da me.
E quello che ho sentito non mi sembrava di questo mondo.
La sua voce, “quella” voce, lanciata in un acuto durante “Certe notti”, non permetteva a nessun amplificatore né tantomeno a nessuna orchestra di osare coprirla o anche solo infastidirla.
Era più forte di tutto.
Forte (guarda un po’) come la personalità di chi la possedeva, quella voce.
Circa un paio di mesi fa sono andato a trovarlo, a Modena.
Combatteva con la sua solita forza una malattia così terribile.
Però, pur in quelle condizioni, continuava a impartire lezioni di canto ai suoi allievi.
Assistendo a una di queste ho capito ancora di più quanto, pur potendo contare su un talento enorme, Lucianone abbia messo nella sua vita in termini di dedizione, attenzione, determinazione (insomma: lavoro), per poter essere quello che è stato.
Intorno a lui c’erano tutti i suoi amici, quelli che frequentava da una vita.
Credo che questo la dica lunga su di lui più di molte altre parole.
Perché erano lì, dicevo, tutti.
Ancora a giocare a carte dopo sessant’anni di partite con quello che non ci stava mai a perdere.

Credo che abbia avuto tutto dalla vita.
Ma, se mi sentisse, mi direbbe probabilmente di andare a quel paese.

Un abbraccio a Nicoletta, le sue figlie, i suoi famigliari e gli amici.

CHE DICO IO della morte degli artisti

Pavarotti non l'ho mai conosciuto, ma trovo che le sue collaborazioni con U2 e Brian Eno e Zucchero siano davvero belle, Miserere non ebbe il successo che meritava... Mentre il disco dei Passengers uno dei pochissimi capolavori pop o pop chill out con una voce lirica.

E ovviamente ripenso a mia mamma, che come tutti gli artisti quando non ha più potuto dipingere insegnava. E i suoi allievi forse hanno imparato qualcosa, ma più probabilmente no. Visto che l'arte e la musica non si imparano mai, almeno io la penso così. Ma il fatto di provarci a lasciare qualcosa che sia più di te, più della tua opera, forse anche più importante di quello... credo sia splendido.

Forse la vita, per dirlo con un po' troppa enfasi, è questo. Ossia fare cose assolutamente incongrue per il gusto di farle.

Adesso che ci penso, una delle poche cose che sono davvero orgoglioso di aver fatto fare a mia mamma è stata portarla al Lirico di Milano a sentire una delle ultime prove con orchestra di Carlo Maria Giulini. Suonavano Mozart piano, pianissimo. E la voce del maestro (ma si, la maiuscola è solo un fatto scemo, non importa) parlava in un soffio. Ricordo di avergli solo detto che ascoltarlo era sempre un'emozione, sai che originalità ma era vero e forse l'ha sentito, che era vero diro. E adesso il lirico è chiuso, mia mamma e Giulini non ci sono più, e l'orchestra Verdi ha problemi.

La malinconia è ovvio che ci sia. Ma forse, forse... ne valeva la pena. Anzi, quei momenti valgono qualcosa. Quando godi e godi e tutto il mondo intorno non conta assolutamente un cazzo di niente. I sorrisi e la stanchezza degli orchestrali, l'incapacità di alcuni di loro di capire cosa stessero vivendo. Come, nella loro vita, non avrebbero mai avuto un direttore così. Tutto ciò era solo, in quel momento, un quasi niente. C'ero solo io con mia mamma prima in platea e poi in un palco sulla sinistra. E probabilmente c'era pure Wolfang Amadeus, che per una volta sentiva la sua musica come si deve.