Mia mamma è mancata un mesetto fa per cui non dovrei essere il tipo che scrive male delle mamme... E infatti è così. Ma come al solito, i libri che generalizzano pur non prendendo tutto sul serio mi stanno sulle palle. L'Italia ha un problema solo che non è quello delle mamme. E' quello super oggettivo della scarsa mobilità sociale. E' la prospettiva quasi impossibile di farsi strada con le sole proprie forze che fa fare il bancario al figlio del bancario, che lo fa restare a casa fino a 35 anni. Perchè da solo sarebbe davvero dura. E poi c'è la crisi. Una crisi vera e profonda di cui non parla nessuno tranne Grillo. Precari, evasori e dipendenti statali a 2 lire al mese... Non ci sono mica tante altre categorie nell'Italia di oggi. Io la vedo così.
ma ecco il comunicato stampa del libro
Mamma mia! non è un libro serio. È un libro drammatico. Se un solo mammone può far sorridere, una generazione di mammoni deve far piangere. In Italia, il mammismo è una malattia che si avvia alla pandemia, ma nessuno ha mai affrontato l’argomento con spirito critico, forse per timore che la mamma si arrabbiasse, oppure perché la sua figura è ritenuta sacra e inviolabile.
Questa denuncia di un sistema pathetically correct, invita i mammoni a specchiarsi, ad accettarsi, ma soprattutto a ridere di se stessi, riconoscendo che, come disse Marx da bambino, «la mamma è l’oppio dei piccoli».
Capitolo dopo capitolo si delinea così l’anamnesi di una sindrome unica e la precisa descrizione degli atteggiamenti tipici della mamma: dalla sua antipatia per il tempo all’ossessione per le pulizie domestiche; dalla fissazione per il polpettone fino alla passione per il lavoro a maglia o all’ostinazione con cui cerca di bruciare la frizione dell’auto. Con tono leggero e caustico, viene delineato il suo ruolo nella cultura, nella società e nell’economia del Paese, cercando di dare una risposta a un interrogativo universale: chi si arrenderà prima, l’uomo o la mammina?
Fabrizio Blini è nato a Milano nel 1965. Pubblicitario, vive e lavora a Roma. Mamma mia! è la sua prima creatura.
“In Italia, la percentuale di figli bisognosi di liberarsi dall’eccesso di cure della mamma, baci della mamma, gnocchi della mamma, maglioncini della mamma, sberle della mamma, raccomandazioni della mamma e dalla valanga di attenzioni che la mamma cosparge sulle loro vite, è piuttosto elevata: escludendo quelli scappati di casa, si approssima al 100%.
L’idea di scrivere tale libro nasce da un disagio diffuso che investe i figli a vari livelli. nascosto nella stanza del subconscio, provoca infatti una serie di disturbi fisici che si manifestano giorno dopo giorno: tic nervosi, bulimia, gastriti, coliti, eiaculatio precox, comprendonio tardox, tifo calcistico, autoerotismo, erotismo in auto.”