31.3.20

Siamo peggio del virus

STILLICIDIO QUOTIDIANO IN INFODEMIA,ODIO PER GLI ALTRI, INCAPACITA' (...) / SIAMO PEGGIO DEL VIRUS

Rassegnarsi al virus è ormai necessario. Rassegnarsi allo stillicidio quotidiano di umana idiozia a cui vengo sottoposto qui e sui media no.

Il terrore della passeggiata sottoscala con i bambini che sono untori, perché GLI ALTRI sono sempre IGNORANTI e senza BUONSENSO invece NOI siamo BUONi e non siamo NEL PANICO più assoluto, ancora oggi, ancora oggi...

le regioni che litigano con lo stato, ogni giorno trovando un pretesto diverso; aziende che fanno donazioni e danno disponibilità solo per avere l'articolino. Politici che parlano a caso ogni giorno.

Aziende che MILLANTANO percentuali di BOOM nell'online quando ovviamente i vestiti a casa oggi NON se li compra nessuno. NESSUNO. Ma ci piace leggere: brand X più 90%. L'unico serio è Armani che visto che i vestiti non li vende tace, dona, fa mascherine.

24.000 morti al giorno per fame (e ci importa solo del CoronaVirus che uccide noi ricchi), ma quelli non fanno notizia

Un pianeta che sta morendo per colpa dell'umanità (inquinamento e clima) e l'umanità, alle prese con un problema che la riguarda tutto sommato gestibile del problema principale (clima) mica parla

chat di medici che dicono che il virus prende tutto il sistema non solo i polmoni (ce lo dice Giannini su Radio Capital, che non è medico ma ne sa),

il sito dell'INPS che si blocca perché tutti i 600 euro li vogliamo oggi (anche se non c'è bisogno e ovviamente blocchiamo il sito)

Le rivolte a Wuhan dove i poveri cinesi non ne possono più? Non ne parliamo mica, sui nostri media "evoluti"

Sentitevi buoni voi.

Come umanità e come nazione, restiamo una massa informe di infodemici, incapaci di ragionare, capaci solo di lamentarci.

Se questa tragedia si sta rivelando almeno 3 volte più terribile è per colpa nostra.

30.3.20

ringraziamenti logici

Chi ringrazia di solito sta bene. Riesce a capire che siccome la sua vita non sta andando così male (è ancora in vita, l'alternativa sarebbe la morte), se qualcuno la rede un filo migliore con una piccolezza, non è solo giusto dire grazie. Dicendolo ci si sente ancora meglio. Quindi è logico

29.3.20

Fare e non pensare

Qualsiasi cosa fai o sogni di farecomincia a farla... Nell'audacia c'è geniopotere e magia. (W. Goethe)

l'arte di tacere

"In genere è consigliabile palesare la propria intelligenza con quello che si tace piuttosto che con quello che si dice. La prima alternativa è saggezza, la seconda è vanità." ( Schopenauer)



28.3.20

cosa abbiamo sbagliato? Spedali Civili


 tra medici e infermieri sono risultati positivi 310 persone solo agli spedali civili di Brescia al 28 marzo 2020.

PAPA & (SE STATALI) LAVORARE POCO: AI TEMPI DEL CORONAVIRUS L'ITALIA MICA CAMBIA

PAPA & (SE STATALI) LAVORARE POCO: AI TEMPI DEL CORONAVIRUS L'ITALIA MICA CAMBIA

L'italiano si affida a santa romana chiesa (minuscolo), che tira fuori pochi euri, ma comunica da Dio. E' dai tempi dell'ex scultore Michelangelo messo a servizio dell'altissimo per la Cappella Sistina. La scenografia e le parole usate del pontefice hanno colto nel segno, per un popolo che ha oggi bisogno di segni, di lacrime e autocommiserazione.

La chiesa ha esperienza, da millenni sa come raccontarsi al popolo, un popolo che sembra ancora quello che a Santa Croce a Firenze andava a farsi raccontare gli affreschi dai frati (perché era analfabeta, oggi siamo analfabeti funzionali e malati di infodemia, cambia pochissimo).

Non è certo commozione che ci fa piangere vedendo il papa. La parola commuoversi vuol dire muoversi insieme e oggi mi sa proprio che le file di volontari, donatori di sangue, gente che rischia il culo per gli altri non aumenteranno. I tanti che fanno non aspettano certo segni. Fanno. E' il terrore e la paura di crepare che unisce la maggioranza o il "comune sentire", che è il quasi nulla. Sentire conta zero. Chi fa vince.

D'altra parte a santa romana chiesa importa che si preghi e ci si prostri all'altissimo, non che si faccia e/o si si risolva, per cui obiettivo è raggiunto. Dopo la benedizione papale senz'altro l'italiano andrà a messa un pochino di più quando potrà, e soprattutto a tempo debito andrà in paradiso. Già sente di meritarselo per il tanto soffrire.

//

Nel mezzo di mille discorsi tv, ieri ha parlato pure il ministro dell'istruzione, che ha detto l'ovvio.

Se anche si dovesse tornare a scuola (lo speriamo tutti, pure gli insegnanti), è ovvio, non si andrà a scuola ovvero a lavorare a luglio. Agosto manco menzionato. E' più probabile che arrivi l'apocalisse vera che molti statali (non tutti) lavorino nei pressi di Ferragosto.

Ha detto così: è ovvio che tutto il "comparto scuola" sta lavorando anche oggi. Costringere tutto il comparto a lavorare anche a luglio e agosto sarebbe come dice che oggi non stanno lavorando.

Ha detto proprio così. Non ha detto: in questo momento c'è bisogno di sacrifici per i nostri STUDENTI che hanno DIRITTO ad imparare. Non ha detto: la scuola online e le video lezioni interattive ce li hanno in troppo pochi, per loro i problemi sono limitati, mentre Il registro elettronico non basta e molti non hanno pure quello.

Non ha detto: i ragazzi potranno andare a scuola fin quando serve, la scuola è per loro, non per chi ci lavora.

Chi invece fa parte in qualche modo della piccola impresa italiana, cuore produttivo dell'Italia, oggi vede un futuro cupo. Perché se anche è arrivato un virus che avrebbe dovuto cambiare tutto, per ora, non sta cambiando proprio niente di niente.

La rifondazione di cui questo povero paese non sta arrivando e il declino che ha contribuito a generare questa tragedia non sembra finire, se si guardano i fatti oggettivamente.

La speranza però, deve esserci. Per chi ha bisogno di lavorare non può che esserci. Ed è quella che apparati come stato e chiesa, come in altri paesi, pian piano rappresentino se stessi e meno tutto il resto di chi in Italia ci vive.

Ce la faremo, è sicuro, ma non sta andando tutto bene, come del resto era logico prevedere.

26.3.20

Politica


incomunicabile

"Diffido dell'incomunicabile: è la radice di ogni violenza" 
Jean Paul Sartre


22.3.20

Andy Warhol

 "In the future, everyone will be world-famous for 15 minutes."

"Don't pay any attention to what they write about you. Just measure it in inches." 

"Art is what you can get away with." 

"You have to do stuff that average people don't understand because those are the only good things." 

"Don't think about making art, just get it done. Let everyone else decide if it's good or bad, whether they love it or hate it. While they are deciding, make even more art." 

"Beauty is a sign of intelligence." 

"An artist is somebody who produces things that people don't need to have." 


21.3.20

lentezza

Il passo di un reggimento è quello del più lento dei suoi soldati (Napoleone)

Coronavirus / pensieri 21 marzo: senza tetto, Armani, i numeri, propaganda cinese / Comunicazione e media (e varie) ai tempi del virus

Coronavirus / pensieri 21 marzo: senza tetto, Armani, i numeri, propaganda cinese / Comunicazione e media (e varie) ai tempi del virus


Il ruolo del media tradizionali (radio, tv, giornali digitali e di carta) è ormai quello dell'intrattenimento, di sottofondo & clock per la giornata. Le notizie ce le leggiamo da soli via WhatsApp con i decreti. 

Social:  Sui social Umberto Eco si è dimenticato un avverbio: i social hanno dato la parola soprattutto agli imbecilli. Non solo a loro. Soprattutto a loro. Infatti sui social è molto più facile sfogarsi ed esprimersi che provare a capire.

Giorgio Armani riesce a fare comunicazione come sempre in modo eccellente, senza logo (dopo aver donato)

Anche Gramellini sul Corriere, che scemo non è, nel suo pensierino giornaliero, non riesce ad andare oltre il comune sentire: runner untori e cinesi buoni. Che il problema siano i criminali che fanno assembramenti e che la Cina sia un regime dittatoriale che ci aiuta per fare propaganda non lo sfiora neppure. 

Ancora sulla propaganda: Covid19 in Cina: la nostra conoscenza reale sulla gestione della crisi sanitaria a Wuhan è zero. Prendiamo tutti gli aiuti, anche da Cuba (altra dittatura, guarda caso, che fa propaganda), ma l'Italia avrebbe dovuto prendere spunto al 100% da un paese più simile a noi, la Corea del Sud. Ora si comincia a scriverlo (Repubblica). E' troppo tardi.

I numeri del contagio (su cui si riflette poco): 4032 morti in Italia ad oggi 21/3, solo l'1,2% avevano solo il Coronavirus, una buona notizia (per altro attesa). 

Terribile e irreparabile e tragico è il numero di medici e infermieri contagiati, che supera i 3.000. Sono il 10% dei pazienti oggi. "In 48 ore 659 casi in più" dice l'ordine dei medici. Viene quindi da pensare che i dispositivi o le procedure OGGI non funzionino, perché chi è positivo oggi la malattia l'ha contratta 10 giorni fa, non a febbraio... Ma con che notizia aprono i giornali? i runner, i parchi chiusi, la politica che come sempre litiga. Sta andando male anche per chi è pagato per riflettere non lo fa.

I media, dopo aver soffiato sul luogo (uno per tutti, l'imperdonabile titolo di Repubblica "Mezza Italia in quarantena", quando erano sottoposti a restrizioni solo 50.000 persone su 60 milioni e pochissimi quarantena) oggi continuano a trattare come coglioni gli italiani dicendo NON USCITE. 

Ma uscire è consentito, anzi obbligatorio per chi lavora. La spesa si può fare e uscire da soli per una passeggiatina vicino casa si può fare. Il problema è che lo stato non sa punire chi fa assembramenti. 

Lo stato non c'è più. Per fortuna arriva l'esercito
Lo stato, come sa ad esempio chi lavora di notte nei locali e tiene l'ordine da sé, in Italia è spesso un'idea vaga e la colpa NON è delle forze dell'ordine.
La colpa è di chi le forze dell'ordine non le fornisce di soldi per lavorare. I Carabinieri senza mascherina (di cui non si scrivere abbastanza) fanno capire come siamo messi. Quando finirà questa guerra qualcuno dovrà pagare.

Gli eroi civili non sono solo medici e infermieri: lo sono tutti coloro che lavorano a contatto con il pubblico. Farmacisti e commessi soprattutto. Anche operai ed impiegati. 


Numeri di morti (che nessuno cita più)

55.000 senza tetto in Italia a cui pensano in pochissimi. Meno male che l'inverno è passato, ma tra breve saranno alla fame più nera. Sono invisibili, non si vogliono far vedere. 

Gli obesi in Italia sono 6 milioni, costano 4,5 miliardi di euro. In italia c'è un morto ogni 10 minuti per obesità / sovrappeso: 57.000 l'anno. Il fumo invece causa circa 80.000 morti l'anno. Alcolismo invece circa 40.000. Totale di queste dipendenze: 484 al giorno, un po' meno del Coronavirus oggi, ma tutti i giorni. Ma il problema è chi caga il cane e passeggia all'aperto da solo. 

435mila nascite e 647mila decessi in Italia nel 2019. Ogni giorno muoiono 1772 persone, in media. I morti connessi al Coronavirus di ieri sono moltissimi, più di un terzo. Un'ecatombe. Ricordiamo che il virus uccide soprattutto chi ha ANCHE altre patologie: nel 98,2% dei casi.



20.3.20

differenze nello stare a casa

Trova la differenze 

il barbone che sta a casa ovvero è senza casa

Il dipendente che sta a casa e prende lo stipendio ma ha paura che l'azienda chiuda

il dipendente alitalia che sta a casa e si rilassa

L'imprenditore che sta a casa e non sa come pagare gli stipendi

la partita iva che sta a casa e lavora da casa come sempre ma ancora non ha capito a chi fatturerà il poco che riesce a mettere insieme 

lo statale che sta a casa rilassato, senza capire che sono capperi senza zucchero pure per lui questa volta 

la maestra che smart work e sta a casa

la maestra che non fa lezioni online e manda i compiti e sta casalinga

il professore universitario che sta a casa un po' come sempre a fare ricerca

la sindacalista delle maestre che, da casa, cerca di capire come far si che la scuola finisca a inizio giugno

la famiglia che sta a casa e sa che per il 2020 niente vacanze. per il 2021 pure.

la famiglia che stando a casa fa i conti dei risparmi investiti "bene" e si accorge di aver perso moltissimo grazie alla splendida visione dell'Europa e della BCE 

Il facebooker seriale in pensione e/o dipendente che sta casa e spara sul passeggiatore seriale

Lo speaker tv o radio famoso che sta a casa continua a guadagnare, anzi guadagna di più (perché i media non si fermano) 

il bambino che sta a casa con le lezioni online

il bambino che sta a casa senza lezioni online

chi sta a casa e urla agli altri "state a casa"

chi sta a casa e piange e non dice niente

chi sta a casa e riesce a cazzeggiare

CONTINUA TU




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19.3.20

movimento in ambiente naturale

Lasedentarietà, l'obesità, la depressione, l'infodemia (dipendenza dalle news), la dipendenza dai social, l'incapacità di stare all'aperto, l'incapacità di gestire morte e malattia, invecchiare in modo decente senza troppa paura di crepare (tanto crepiamo tutti)... il movimento in ambiente naturale cura MOLTI dei mali dell'uomo contemporaneo, ecco perché corro e cerco di farlo soprattutto nella natura - queste cose, che tu hai capito bene, la maggioranza manco le capisce perché ha perso ogni contatto con il corpo - non parlo di atleti e corse, parlo di corpo, mente, malattia, morte

Soprattutto

Sui social Umberto Eco si è dimenticato un avverbio: i social hanno dato la parola soprattutto agli imbecilli. Non solo a loro. Soprattutto a loro.

Infatti sui social è molto più facile sfogarsi ed esprimersi che provare a capire.

Untori, musica, morte e malattia ai tempi del Coronavirus

Untori, musica, morte e malattia ai tempi del Coronavirus

Muoversi all'aperto, da soli, ai tempi del Coronavirus, visto che depressione e obesità / sovrappeso, fumo alcol sono i mali della società occidentale, diventa un problema. 

Perché i più non lo fanno mai e infatti si ammalano d'altro. I più, la maggioranza sedentaria terrorizzata con ragione da questo terribile virus non ha più un rapporto quotidiano con il proprio corpo e soprattutto con le gambe, quell'apparato locomotorio con cui va semplicemente al lavoro, dove si siede e si sente stanca sempre oppure al Tabacchi, dove si gioca allegramente la pensione tra macchinette e gratta e vinci.

Questa situazione già difficile diventa ingestibile quando arriva il virus, un virus che ovviamente coglie soprattutto anziani, fumatori, persone anziane e pure qualche atleta. Nessuno è immune. Anzi, spesso gli atleti sono leggermente immunodepressi. Parlo per esperienza, faccio ultra trail a livello amatoriale e qualche volta non posso donare il sangue ma sto benissimo. 

Di chi si parla, soprattutto su Facebook, il social dell'odio e dello sfogo personale, però ovviamente? Non di come sia logico aiutare la fetta di popolazione più debole. No. Si parla dell'eccezione, ovvero del giovane in forma che fa sport e che si ammala comunque. Anzi, siccome uno dei primi pazienti è un atleta, nella percezione popolare il virus è quello dei runner.

Allo stesso modo a Firenze in molti credevano che Dante fosse andato davvero all'inferno, infatti aveva la carnagione scura, come bruciata dalle fiamme… 

Oggi che si fa? Si parla dei pochissimi criminali che stanno al parco in gruppo confondendoli con chi si muove da solo. Non si parla, ovviamente, della totale incapacità dello stato di tutelare i propri cittadini facendo rispettare la legge. Ma questa mancanza di interesse è ovvia. L'italiano sa che lo stato, qui, non esiste nei fatti da tempo.

Ci sono 57.000 morti l'anno solo in Italia per obesità e sovrappeso. 80.000 per fumo. Ma l'uomo occidentale poi non è poi molto diverso da quello medievale. Forse ha bisogno del flagello di Dio. E ovviamente ha bisogno dell'untore. 

Hanno bisogno di un nemico anche i politici. Hanno bisogno di qualcuno da additare come responsabile di una tragedia che non riescono a gestire ed è, chiaramente, chi si muove "per diletto" (e invece è solo una ovvia necessità fisica che non fa ammalare). 

Chi lavora e usa la metro non è un problema, ovviamente. La gestione probabilmente ridicola dell'ordine pubblico neppure. Solo chi ha l'ardire di farlo per non crepare, da solo, tristemente, è un problema, perché è facile da additare.

Ciò che tiene oggi insieme l'Italia, nel mezzo di una tragedia epocale, infine non è certo la solidarietà. E' la più facile e teorica commozione, quella che non ti fa muovere insieme a chi sta male, ma solo piangere per te. Per la tua paura.

C'è soprattutto panico. Non ci sono file ordinate per diventare volontari della protezione civile e neppure a donare il sangue. Si sta sul balcone a parlar male del governo, di chi suona, di chi non suona e di chi si muove. E' un modo molto efficace, dal punto di vista sociale, di passare il tempo. 

C'è di più. la totale medicalizzazione della nascita e della morte, il demandare ormai sempre le difficoltà degli anziani alle residenze (ospizi), fa si che l'italiano medio, sia pure sempre più vecchio, non riesca a capire che di qualcosa si muore. La morte per  malattia respiratoria degli anziani, tra le più comuni, diventa oggi un rito collettivo silenzioso, che non aiuta nessuno.

Non solo non si possono celebrare funerali, riti spesso vuoti e veloci, che lasciano le famiglie sole nel loro dolore. Diventa un criminale chi, come fa da millenni, celebra la morte con la vita.

I morti italiani, ovviamente, sono morti e non mangiano insieme a parenti e amici dopo i funerali come accade negli USA e come vediamo in migliaia di film. Ma forse quel rito tutto pagano serve a gestire il lutto.

I nostri morti, almeno, si meritavano un po' di musica. La musica non é mai un'offesa a morte e malattia. C'è un bel video di due infermiere che ballano subito prima di accogliere pazienti. Chi ci cura e ci salva la vita deve farlo con serenità, anche in un periodo terribile come questo. Non vi piace la musica dai balconi? Mettetevi i tappi. Non vi piacciono le dirette dei dj? Non ascoltatele e non rompeteci i c. 

Grazie a chi aiuta il prossimo come può. Anche la musica, a me come a tanti altri, ha salvato la vita. Si va in battaglia con la musica, si muore con la musica, chi può balli e canti. Non serve a niente, certo, ma se l'uomo lo fa da decine di migliaia di anni e forse da ancora prima ci sarà un motivo.


18.3.20

Gli obesi in Italia sono 6 milioni - calcolano gli esperti - con un impatto sul Servizio sanitario nazionale generato pari a 4,5 miliardi di euro / un morto ogni 10 minuti 57.000 l'anno


Gli obesi in Italia sono 6 milioni - calcolano gli esperti - con un impatto sul Servizio sanitario nazionale generato pari a 4,5 miliardi di euro


Una volta passata questa tragedia sarebbe bene che ci occupassimo di un'altra, che fa ogni anno in Italia un morto ogni 10 minuti - siccome però la terapia intensiva non li salva e siccome i sovrappeso italiani sono uno su tre (ovvero essere sovrappeso è normale, anzi chi non lo è "magretto) non lo faremo 

Angela Merkel (CDU): Posti di terapia intensiva e solidarietà europea: se non ora quando?

Ciao,

Ho appena firmato la petizione "Angela Merkel (CDU): Posti di terapia intensiva e solidarietà europea: se non ora quando?" e vorrei chiederti di aiutarci aggiungendo il tuo nome.

Il nostro obiettivo è quello di raggiungere 500 firme e abbiamo bisogno del tuo sostegno. Puoi saperne di più e leggere la petizione qui:

http://chng.it/yZNrtdwNbG

Grazie!
lorenzo




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17.3.20

Non stupisce l'uomo occidentale


Non si stupisce l'uomo occidentale

fare una passeggiata all'aperto nel parco DA SOLI senza contati con nessuno: vietato o almeno fortemente sconsigliato 

Cibo a domicilio dal ristorante con plurimi contatti di mani: possibile

Sigarette: negozi aperti



diario 17/03

17/03  l'odio per chi si muove cresce

Cresce l'odio per chi esce all'aperto per fare una breve / corsa passeggiata. Chissà se potrò continuare a fare la mia corsetta alle 6 del mattino? Non si riesce a vedere la fine di questo incubo collettivo. Chi è nel panico deve trovare un nemico. Il nemico è chi si muove un po'. Gli aiuti dello stato sembrano insufficienti a chi non ha capito che dovrà aiutarsi soprattutto da solo. I media continuano con il loro inutile coro.Vedere la fine del tunnel non è facile. Così come continuare a lavorare. Ma finirà tutto. Come? Boh.







16.3.20

OSSESSIONATO DA NEWS & SOCIAL? ECCO LA ALLADISCO & LTC TOP 10 / Un aiutino per non farsi travolgere dall'ansia

OSSESSIONATO DA NEWS & SOCIAL? ECCO LA ALLADISCO & LTC TOP 10 / Un  aiutino per non farsi travolgere dall'ansia

Eccoti un bel regalo! 10 regoline e 2 inviti by AllaDiscoteca & ltc - lorenzo tiezzi comunicazione per non farsi travolgere dall'ansia. Tutto gratis. Probabilmente servono a poco. Ma a niente no.


1)
Passare la giornata sulla timeline dei social non aiuta a trovare la cura per il Coronavirus. Disconnettersi per qualche ora può servire.

2)
Essere informati sul virus è logico, voler sapere tutto senza essere medici no. News e social fanno compagnia. Passare invece la giornata con il telefonino in mano invece è un problema.

3)
Salutare le persone a distanza per strada non passa il virus. Aiutare i senzatetto neppure. 

4)
Chiamare e videochiamare amici e parenti aiuta a non sentirsi soli, perché le restrizioni valgono per tutti.

5)
I bambini hanno diritto di non essere ossessionati da questa pandemia. Cerchiamo di farli ridere un po'.

6)
La luce di cellulari, iPad e PC spesso dà insonnia. Non usarli a letto e dopo cena è utile per dormire meglio.

7)
Iinfodemia (dipendenza da news che non si riescono a capire davvero), obesità, depressione, ipocondria (...) sono malattie. Come il Coronavirus. Capire di essere a rischio è il primo passo per iniziare a star meglio e vivere.

8)
I lupi in gabbia continuano a muoversi e non ingrassano: farlo anche in casa può aiutare la mente.

9)
Online si possono imparare tante cose. Darsi orari e regole come quando si lavora può essere utile a non perdersi nell'ansia.

10)
Chi è solo in casa e/o anziano oggi può essere davvero in difficoltà. Star loro vicini con social e telefono serve.

CONTENTO? 

Ecco due altre piccole idee per aiutarsi a vicenda da questa situazione

A)
Comprare qualcosa nei piccoli negozi sotto casa (edicole, alimentari, etc) può aiutarli a sopravvivere.

B)
Se tutti coloro che possono non chiederanno sostegni allo stato, ci saranno più soldi per la sanità.

///

Queste piccole e certo non perfette regoline le scrive Lorenzo Tiezzi, 48 anni, laureato al Dams nel 1996 dopo aver studiato un bel po' media, sociologia, semiotica (pure con Umberto Eco). Con la sua agenzia ltc lavora da oltre 25 anni in ambito intrattenimento e comunicazione.