9.12.19

I SOCIAL SONO UN PALCO PER IL NOSTRO POCO & NULLA (...)




I social ci danno un palcoscenico per esibire il nostro poco, la nostra bellezza, il nostro ego, il nostro (sempre splendido e ragionevole) parere. Sui social ci siamo perché ci sentiamo ascoltati, capiti e lodati. Sono come un palco (o la tv), che infatti i famosi MAI abbandonano fino alla morte, perché ci si sente così INTELLIGENTI sparando i propri pareri. Il risultato è che, come razza umana, sprechiamo un sacco di tempo a farci guardare. La differenza tra chi FA e chi vuol farsi APPREZZARE, grazie ai social, cresce. I social sono soprattutto una vetrina di qualcosa che sappiamo fare bene davvero, di un negozio, di un servizio, di noi stessi. Se li facciamo diventare la sostanza oppure tutto quanto siamo proprio in una brutta situazione.

7.12.19

Rivolte e rivolte

 In pochi luoghi al mondo infatti ci sono rivolte. Tra questi c'è Hong Kong, luogo un tempo democratico che sta diventando sempre meno democratico. Non è che salire in società lì è difficile. Quello capita qui. Dove abbiamo ancora oggi i nobili con un sacco di ricchezza da centinaia di anni (capita nella mia Firenze). No. Là la crescita sociale è impossibile perché comanda sempre il riccone cinese di turno, che si è arricchito rubando. Questa è la realtà. E là hanno ancora le palle per rischiare la vita sognando la democrazia. In Italia abbiamo le sardine e in Francia si protesta per le pensioni. Ma sono cose diverse. In entrambe non c'entra nulla il cambiare il mondo ed il sistema: si protesta per il proprio interesse (Francia) e si protesta contro Salvini (Italia).

6.12.19

parole


"Quanto puó dirsi si puó dire chiaro e su ció di cui non si puó parlare si deve tacere."
(Ludwig Wittgenstein)