20.3.09

Allevi e Beethoven

Ieri su un bollettino di una associazione musicale bresciana (www.filarmonicacapitanio.it) ho letto un bell'articolo su una polemica tra Allevi, il pianista spintissimo dal potente ufficio stampa Riccardo Vitanza e Uto Ughi, virtuoso del violino. Un articolo equilibrato e ben scritto, piacevole.

E allora sto pensando.

Sono senz'altro un uomo fortunato perché posso godere di Beethoven suonato da Benedetti Michelangeli, di una mattinata di sole e anche di Allevi e degli U2. Chi ha ancora tempo da perdere, dividendo la musica tra pop e classica, di musica capisce poco. Certo che Allevi fa musica classica se con classica si intende musica legata alla tradizione della musica d'arte. 

La parola classica è sbagliata. Cos'è classico, Satie? No. Perché gli orchestrali che conosco, almeno molti di essi, non lo capiscono... e poi se lo ritrovano, ricucinato, in ogni colonna sonora dei serial tv e pure nel pianoforte di Imagine di John Lennon. Come mi ha detto quando ci ho parlato, la musica di Allevi è un prodotto dei conservatori, perché lui lì ha passato la vita, nei conservatori. Uto Ughi è bravo a suonare il violino e difende i geni. Certo che Allevi un genio non è, ma figuriamoci. Però non ridiamone. Neppure Ughi, ottimo interprete, quasi geniale... è un genio. Manco lui. Lui, questo è vero, è un grande divulgatore, molto meglio lui di quei rompiscatole che rompono le scatole con la Grande Musica. Ma che, i Beatles sono piccola musica? Ogni artista è figlio del suo tempo. Purtroppo viviamo tempi difficili e anche la nostra musica lo è. E' troppo bello rifugiarsi nel passato e credere che allora, ah si, allora si faceva musica, oggi solo rumore. Beethoven, per chi non lo sapesse, ai suoi tempi era considerato un pazzo o quasi.

Ma venendo alla questione classica conservatorio pop... A me anche solo la parola, conservatorio, fa ribrezzo. Che cosa c'è da conservare? Il pubblico dei concerti classici, ossia perfetti ed assoluti e noiosissimi? No. Quando si suona Arcana di Varese tutti se ne stanno a casa. E invece Arcana è facile quanto i Beatles, basta chiudere gli occhi e farsi trasportare. 

La musica si divide in due macro categorie: buona e cattiva. Io cerco di ascoltare e fare, quando riesco, solo la prima. Oggi sto ascoltando iTunes, a caso, ossia il sistema pesca a caso nella mia grande libreria sonora. Adesso Beethoven suonato da Michelangeli è finito ed è passato a un pezzo di Paul Weller, anch'esso a base di piano. Il sole splende e mi sento un uomo fortunato.








9.3.09

L'alta velocità delle FS: - 40% solo a chi abita in grandi città. Ma che è, una presa i fondelli?

Fantastica questa offerta delle FS.

Chi abita a Roma e va a Milano per un solo giorno con l'Eurostar (ossia di solito un professionista) e paga online, paga il 40% in meno del biglietto.

Chi invece abita a Frosinone e prima passa da Roma (e quindi prende 2 treni), non ha diritto allo sconto. Ma che è, una presa per i fondelli? 

Senz'altro si.

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6.3.09

I Daft Punk e il futuro della musica...

L'ennesima citazione dei Daft Punk in una pop song?  Dopo Technotronic, un pezzo più cretino che mai (a sua volta molto vicino a una stupidata geniale, Gym Tonic del bel Bob Sinclar) che è diventata l'anima (musicale) della nuova Alfa Mito... eccoci che arriva il campionamento di Veridis Quo in un brano della bella Jazmine Sullivan. La canzone non la cito nemmeno perché non esiste. Già "l'originale" dei Daft Punk era solo un insieme di cosa già sentite al limite dell'idiozia (come è giusto fare in quest'epoca di format) oppure geniale. La canzone ripeteva all'infinito una serie di accordi discendenti stile Bach, svuotandoli di ogni significato armonico e melodico e musicale. Alla fine del primo ascolto della canzone mi chiedevo, è musica questa? E se è musica, che musica è? Senz'altro è brutta, come certe opere d'arte contemporanea. Senz'altro è un insulto a chi passa anni a imparare a suonare. Senz'altro è insopportabile, senz'altro mi piace.