21.3.20

Coronavirus / pensieri 21 marzo: senza tetto, Armani, i numeri, propaganda cinese / Comunicazione e media (e varie) ai tempi del virus

Coronavirus / pensieri 21 marzo: senza tetto, Armani, i numeri, propaganda cinese / Comunicazione e media (e varie) ai tempi del virus


Il ruolo del media tradizionali (radio, tv, giornali digitali e di carta) è ormai quello dell'intrattenimento, di sottofondo & clock per la giornata. Le notizie ce le leggiamo da soli via WhatsApp con i decreti. 

Social:  Sui social Umberto Eco si è dimenticato un avverbio: i social hanno dato la parola soprattutto agli imbecilli. Non solo a loro. Soprattutto a loro. Infatti sui social è molto più facile sfogarsi ed esprimersi che provare a capire.

Giorgio Armani riesce a fare comunicazione come sempre in modo eccellente, senza logo (dopo aver donato)

Anche Gramellini sul Corriere, che scemo non è, nel suo pensierino giornaliero, non riesce ad andare oltre il comune sentire: runner untori e cinesi buoni. Che il problema siano i criminali che fanno assembramenti e che la Cina sia un regime dittatoriale che ci aiuta per fare propaganda non lo sfiora neppure. 

Ancora sulla propaganda: Covid19 in Cina: la nostra conoscenza reale sulla gestione della crisi sanitaria a Wuhan è zero. Prendiamo tutti gli aiuti, anche da Cuba (altra dittatura, guarda caso, che fa propaganda), ma l'Italia avrebbe dovuto prendere spunto al 100% da un paese più simile a noi, la Corea del Sud. Ora si comincia a scriverlo (Repubblica). E' troppo tardi.

I numeri del contagio (su cui si riflette poco): 4032 morti in Italia ad oggi 21/3, solo l'1,2% avevano solo il Coronavirus, una buona notizia (per altro attesa). 

Terribile e irreparabile e tragico è il numero di medici e infermieri contagiati, che supera i 3.000. Sono il 10% dei pazienti oggi. "In 48 ore 659 casi in più" dice l'ordine dei medici. Viene quindi da pensare che i dispositivi o le procedure OGGI non funzionino, perché chi è positivo oggi la malattia l'ha contratta 10 giorni fa, non a febbraio... Ma con che notizia aprono i giornali? i runner, i parchi chiusi, la politica che come sempre litiga. Sta andando male anche per chi è pagato per riflettere non lo fa.

I media, dopo aver soffiato sul luogo (uno per tutti, l'imperdonabile titolo di Repubblica "Mezza Italia in quarantena", quando erano sottoposti a restrizioni solo 50.000 persone su 60 milioni e pochissimi quarantena) oggi continuano a trattare come coglioni gli italiani dicendo NON USCITE. 

Ma uscire è consentito, anzi obbligatorio per chi lavora. La spesa si può fare e uscire da soli per una passeggiatina vicino casa si può fare. Il problema è che lo stato non sa punire chi fa assembramenti. 

Lo stato non c'è più. Per fortuna arriva l'esercito
Lo stato, come sa ad esempio chi lavora di notte nei locali e tiene l'ordine da sé, in Italia è spesso un'idea vaga e la colpa NON è delle forze dell'ordine.
La colpa è di chi le forze dell'ordine non le fornisce di soldi per lavorare. I Carabinieri senza mascherina (di cui non si scrivere abbastanza) fanno capire come siamo messi. Quando finirà questa guerra qualcuno dovrà pagare.

Gli eroi civili non sono solo medici e infermieri: lo sono tutti coloro che lavorano a contatto con il pubblico. Farmacisti e commessi soprattutto. Anche operai ed impiegati. 


Numeri di morti (che nessuno cita più)

55.000 senza tetto in Italia a cui pensano in pochissimi. Meno male che l'inverno è passato, ma tra breve saranno alla fame più nera. Sono invisibili, non si vogliono far vedere. 

Gli obesi in Italia sono 6 milioni, costano 4,5 miliardi di euro. In italia c'è un morto ogni 10 minuti per obesità / sovrappeso: 57.000 l'anno. Il fumo invece causa circa 80.000 morti l'anno. Alcolismo invece circa 40.000. Totale di queste dipendenze: 484 al giorno, un po' meno del Coronavirus oggi, ma tutti i giorni. Ma il problema è chi caga il cane e passeggia all'aperto da solo. 

435mila nascite e 647mila decessi in Italia nel 2019. Ogni giorno muoiono 1772 persone, in media. I morti connessi al Coronavirus di ieri sono moltissimi, più di un terzo. Un'ecatombe. Ricordiamo che il virus uccide soprattutto chi ha ANCHE altre patologie: nel 98,2% dei casi.