30.1.07

Se potessi tornare indietro...

Se potessi tornare indietro... rifarei tutto. E lo farei di più. Le notti o almeno le mezze notti sotto casa sua, i soldi dati al marocchino che non aveva dove dormire. Le volte che ci ho provato, perchè quelle che non l'ho fatto sono rimpianti, non rimorsi. Rimpianti non ne ho se non quello dell'attesa, sapendo troppo aspettare, cantava Fossati in questi posti davanti al mare. Vivere è cominciare, diceva Mara al Liceo, chiaramente pure Ginnasio Massimo D'azeglio a Torino. Aveva una ragione perfetta. Vivere è cominciare e pure lasciar perdere. Aspettare lo mettiamo alla perfezione della pornografia, irrealtà splendida e banale (ma necessaria). L'attesa del non pensiero, della stasi. Oppure la riflessione sulle paure altrui. Ma tornando allo splendido binomio rimpianto rimorso, il mio problema fondamentale è che non mi ricordo assolutamente niente. Il tempo passa lasciandomi più che altro giovincello anche se con qualche ruga addosso. E una strana propensione alle lampade, visto che a 18 anni non le facevo mai. Altro che. Urge una chiusa ad effetto e ce l'ho nel cassetto. Quando ti chiedi se ne valeva la pena, vuol dire che non lo valeva, mai. Perchè se il mondo rotola, lo dice pure il vecchio Vasco, le emozioni bruciano e non si dimenticano, quelle vere dico. E quindi, se potessi tornare indietro, se potessi tornare indietro, rifarei tutto. Ma a un altro, superiore, inferiore o almeno laterale livello.