13.8.19

Rocca San Casciano

A Pasqua andavamo sempre a Rocca San Casciano per la super riunione di una parte della mia famiglia, quella di mia nonna Elena. Io e mia sorella non avevamo mica mai tanta voglia. Ma non c'era scelta. Però poi si andava e la giornata passava bene. Oggi non si va mica più. Le sorelle di mia nonna non ci sono più, mia nonna neppure. E siamo tutti così impegnati. Si partiva sempre da Firenze sud, dal Chianti quasi, spesso in colonna. Anche 5 o 7 macchine. Si perdeva sempre qualcuno. Ci si fermava spesso al muraglione, in cima all'appennino, dove faceva quasi sempre freddo. I grandi prendevano un caffè. Anche ad aprile si bubbolava. Qualche volta si passava da Forlì dove vivono ancora in diversi di quella parte della famiglia. Ma non sempre. Si mangiava invece sempre in un ristorante del centro del paesino, c'era un sacco di gente e mio zio veniva addirittura da Roma, quasi sempre con mio cugino. Mia zia invece non veniva, mi sembra. Non mi ricordo molto del cibo, da bambino e da ragazzino te ne freghi, ma c'erano di sicuro dei tortelli. Buoni. Da qualche parte ho rivisto delle foto di me coi capelli lunghi e ricci e una giacca marrone con spalline al top. Anni "80 purissimi. Mia nonna aveva un fratello prete, che credo sia arrivato ad essere tipo Monsignore. Li in zona, a Rocca, se mi ricordo bene riuscì addirittura a far costruire un cinema. Era molto amato dai parrocchiani e forse ancora di più dalle parrocchiane. Senz'altro quando se ne andò al funerale ci furono un bel po' di alti prelati. Mi dissero che era tutto un frusciare di drappi di sera rossa su tuniche nere, tutto un cantare con un certo stile. Chissà se dall'altra parte si vedono ancora. Dall'altra parte come sarà? Sarà almeno un pochino meno evanescente che qua? Ti giri un attimo e sei tu quello con le responsabilità. E zero capelli.




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