9.10.19

TURCHIA UN PAESE CHE VIETA AI MINORI BAMBINE RIBELLI POI VA ALLA GUERRA, E' NATURALE

TURCHIA UN PAESE CHE VIETA AI MINORI BAMBINE RIBELLI POI VA ALLA GUERRA, E' NATURALE

Avevo 18 anni e con il mio babbo e mia sorella andammo in Turchia in vacanza. Una trentina d'anni fa quindi. Non mi sono mai sentito più tranquillo e sicuro. Mi sembrava di vivere nella mia idea di Italia anni '50. Un sacco di gente a lavorare nei campi, pochi pantaloni "alla turca" se non nella Turchia centrale e qualcuno che si proclamava orgogliosamente curdo e canticchiava a mezza voce canzoncine che mi sembravano un po' sceme. Si mangiava benissimo, anche se sempre le stesse cose (erano fissati con i cetrioli). Tanti scialle anche in testa, pochissimi o pochi veli. Arrivammo fino al Nemrut Dagi, un posto magico. Da lontano sembrava una vetta innevata, ma in realtà la vetta del monte sono tutti sassi fatti portare su da chissà quale re / semidio persiano. All'alba, con la fuoristrada del mio babbo. Su quel monte eravamo praticamente soli. Le statue mozzate sono alte come una persona. Già in quella zona si vedevano un sacco di militari, già trent'anni fa. Che tristezza. Che immensa tristezza. La storia non è un susseguirsi di eventi che vanno verso il meglio e la libertà. La storia è una schifezza, spesso. Cosa possiamo fare per riportare nella civiltà un paese che già c'era? Non ho risposte. Non l'avrei mai detto.