22.10.20

Anarchia per me

ANARCHIA UNICA VIA (UNICA SCELTA LOGICA PER CHI LA PARTITA IVA, SCELTA OBBLIGATA PER CHI LAVORA NELL'INTRATTENIMENO): LO STATO ITALIANO NON MI RAPPRESENTA PIU'
Ci sono voluti lunghi mesi, per rendere chiara in me l'opinione sullo stato italiano che leggerete qui sotto. C'è voluto tanto tempo perché chi come me ha partita iva e lavora da solo dallo stato (minuscola) sa che non arriva mai niente, solo mazzate. Si lavora facendo slalom.
Nessuno parla del disastro delle partite iva, non tutte, ma quelle che come me lavorano soprattutto con intrattenimento, spettacolo, locali (settore che al 70% è chiuso, forse anche 80%).
Lo stato, se va bene, aiuta i dipendenti (cassa integrazione, blocco licenziamenti); aiuta sempre i suoi statali (questo tipo di lavoro è diventato il sogno di molti); aiuta a volte almeno le aziende, perché la cassa integrazione aiuta anche loro, non solo i dipendenti.
Lo stato, cosa fa con me, partita iva dell'intrattenimento, un settore in cui moltissimi hanno partita iva (artisti, professionisti, dj, piccole agenzie di servizi): mi ha dato 600 + 600 euro, come ai notai che hanno perso un po' di fatturato. Poi siccome il mio commercialista è molto bravo, sono riuscito ad avere altri 1.000 euro. Non credo che molti miei "colleghi" ce l'abbiano fatta.
Tutti questi soldi li ho già versati di nuovo, pagando l'INPS e i bollini sulle fatture (2 euro su ogni fattura digitale) e per fortuna un po' di lavoro sono riuscito ad averlo e ce l'ho ancora perché mi faccio un mazzo così.
Per fortuna mia moglie lavora, ho un po' di risparmi, etc etc - non sono così in difficoltà e non lo sarò per un po'.
Per questo non ho chiesto prestiti con garanzia statale. Perché per me, partita iva dell'intrattenimento, c'è solo questo: prestiti. Non c'è nessun aiuto specifico.
I signori statali in "smart work" (non tutti, ma molti e troppi) impegnati a non fare niente, prendono il 100% dello stipendio, perché la cassa integrazione per loro non è prevista.
Del supporto che lo stato dà ad aziende e dipendenti ho già scritto, a tutte le aziende e a tutti i dipendenti, di tutti i settori: ci sono aziende che vanno benissimo, per fortuna, ma gli aiuti sono per tutti.
E c'è anche qualcosa per le aziende dei settori più colpiti dalla pandemia, anche se troppo poco.
Per i professionisti con partita iva non c'è nulla, solo prestiti.
Come avevo già scritto a marzo o ad aprile, a mio parere era logica invece una scelta solidaristica: ogni pensionato e statale, gli unici garantiti in Italia al 100%, in questo momento, avrebbe dovuto aiutare chi davvero in difficoltà. Un 10 - 15% di taglio di stipendi e pensioni sopra i 2.000 euro sarebbe stato logico. E invece sembra follia.
Non tutto il settore privato (c'è anche chi produce mascherine), ma chi è in difficoltà, chi lo è.
A mio parere questa visione dello stato è folle, anche perché uno messo come me rischia pure la patrimoniale, perché un po' di soldi sul conto ce li ho pure. Sono i soldi per la sopravvivenza presente e futura.
Questa visione dello stato non mi rappresenta, mi fa vomitare.
Per questo la mia visione un po' anarcoide dello stato sta diventando sempre più anarchica in senso organico.
La società italiana si merita il disastro che stiamo vivendo.
Continuerò a pagare ciò che devo allo stato, che non mi rappresenta più e in cui non credo più.
Voi, fate voi.

PS

C'è poi anche un altro dettaglio sulla società occidentale e non solo che proibisce solo la (sana) ri-creazione di chi è nel pieno della sua vita, mentre il lavoro è sacro, anche se uccide.

E quindi: metropolitana affollata, si. Scuola: si. Lavoro si e sempre. NO (NO!) al divertimento, sempre.

Chiaramente tutto questo per i giovani, che odiano per età il Natale in famiglia, che NON verrà vietato. E' invece vietato tutto il "fuori casa" ovvero ciò che può aiutarci a procreare. In un paese in crisi demografica cronica come l'Italia.

Sono contro lo stato. Sono contro questa società.