PANE ED EMERGENZE
Un tempo gli imperatori romani tenevano buono il popolino con panem et circenses. Siamo ancora qui.
Ora leggo sui quotidiani dell'emergenza pane. Una idiozia assoluta. Pasta e pane costano pochissimo. Costassero 5 volte in più a quasi tutti non cambierebbe niente e potremmo facilmente aiutare i pochissimi in difficoltà.
Si passa la giornata, in fondo allegramente, sentendosi attivi e buoni e utili mentre si sta solo commentando a vuoto l'ennesima tragedia che colpisce qualcun altro.
Come scriveva Lucrezio qualche millennio fa, non c'è niente di più dolce che guardare ben saldi sulla riva una barca che combatte col mare in tempesta.
In questo splendida clima di cazzeggio, non guardiamo a ciò che non va davvero. Tipo la sanità, che resta in difficoltà. Tipo il conto dei morti per Covid (e non con il Covid, e nno morti perché non curati perché malati di altre malattie), tipo le differenze tra chi ha qualche garanzia (posto fisso, pensione) e chi non ha manco quello.
non siamo sotto le bombe, però ci sembra di esserlo. Se ragionassimo, ci sentiremmo meglio e la presunta emergenza ci farebbe schifo chiamarla così:
EMERGENZA PANE