Forza Brescia… ma come mai 1,70 euro in più per pagare col Bancomat in Comune e tagli di alberi? (lettera inviata da Lorenzo Tiezzi al Sindaco di Brescia)
Gentile Sindaco Laura Castelletti,
sono Lorenzo Tiezzi, residente a Brescia e bresciano d'adozione ormai da una ventina d'anni. Sono fiorentino ma qui mi trovo bene.
Anzi, vorrei che il modo di lavorare a Brescia, anche nel pubblico invadesse (pacificamente) Roma. L'efficienza di alcune cose bresciane pubbliche (la velocità con cui mi è stata rinnovata la tessere elettorale, la raccolta differenziata, il termovalizzatore, etc) venissero esportate in tutta Italia. Velocemente.
Sono anche molto, molto ( contento del percorso scolatistico di mia figlia, che tra poco inizierà il Liceo Scentifico Copernico, a Brescia: con una settimana (facoltativa) di anticipo, per far affrontare tranquillamente il cambio, spesso traumatco, tra medie e superiori. Sia alle Ugolini (elementari) sia alla Pascoli (medie) mia figlia non si è trovata bene. Si è trovata benissimo. Non credo sia un caso. I suoi colleghi insegnanti (colleghi in quanto lavorano nel pubblico, pur non eletti come LeI) lavorano tanto e lavorano bene.
Dopo tutti i complimenti, tra l'altro alcuni non proprio per Lei (le scuole sono statali, etc), le scrivo anche (pubblicamente, ho un po' di contatti in città e non) per un paio di cose che non mi tornano, per niente.
Mi hanno rubato il portafoglio e qualche giorno fa, dopo il dovuto appuntamento sul sito, sono andato al Broletto per il rinnovo. Bene, siccome ho pagato con il Bancomat, ho dovuto pagare 22 euro per la Carta di identità nuova (non smarrita, non usurata, rubata. A mio parere non si dovrebbe pagare niente, ma è un parere)… più 1,70 euro perché ho pagato con il Bancomat.
Questo secondo pagamento è profondamente ingiusto. Se lo stato che lei rappresenta impone ai pubblici esercizi e pure a me che ho partita iva di accettare gratis e senza sovrapprezzi i pagamenti elettronici, il Comune di Brescia, terza città industirale italiana, fa pagare 1,70 euro in più per chi paga con il Bancomat? Sembra, a me, una barzelletta. Invece va così. E chissà da quanto.
Se i media, compresi quelli bresciani, facessero davvero il loro lavoro e non avessero (non sempre ma troppo spesso sì) un malsano timore di andare, se sbaglia, dritti contro il potere, nazonale e locale (cosa che sarebbe invece il 90% della loro funzione), questo insulso balzello (perché questo è: un balzello medievale), la cosa sarebbe segnalata in prima pagina ogni giorno per mesi, finché il Comune di Brescia sarebbe costretto a cambiarla.
Siccome sinora non è successo, ecco il mio piccolo "dovere" di cittadino, l'unica cosa che posso fare. Le scrivo qui facendo un po' di campagna, per pregarla di azzerare subito questa cosa.
Altra cosa, non meno importante riguarda il verde, per il quale vedo che il Comune fa il possibile. Lo vedo. Chi si lamenta troppo non vede e non guarda.
Sono nato in campagna e corro diverse ore tra Parco Tarello e Maddalena ogni settimana, zone in cui gli alberi faticano non poco. Questo per dirle che non sono un esperto, ma gli alberi secchi al Tarello li vedo (purtroppo almeno 1 su 10), mentre vedo che in Maddalena il bosco fatica. Non certo per colpa del Comune.
Per questo non capisco proprio il taglio di diversi alberi di piccole / medie dimensioni in buone condizioni in due zone.
Al Parco Tarello all'ingresso vicino al supermercato Conad
All'inizio di Via Faustino Ioli, tra la strada e la Ferrovia
Allego foto dopo i tristi tagli.
Se questi tagli fossero stati effettuati per motivi "estetici" o "urbanistici", e non perché le piante stavano male (cosa che non sembrava proprio), credo sia stato un errore clamoroso, per il quale qualcuno dovrebbe essere messo di fronte alle sue responsabilità. Anche perché gli alberi, piccoli, non erano in prossimità di nessun edificio.
Gentile Sindaco, mi scusi se non sono riuscito ad essere breve. Attendo risposte su quste due cose… e poi, mi raccomando, una bella invasione (pacifica) dei bresciani su Roma e sullo stato italiano può iniziare.
Un saluto buon lavoro