18.4.07

Io, me stesso e l'ufficio stampa dei locali

Qualche settimana fa il mio amico Alessandro Rimassa mi ha intervistato per Nightlife, il mensile dei locali del Silb. Purtroppo per motivi di spazio è uscita solo una risposta. Rileggendo quello che ho detto mi sono piaciuto per cui pubblico qui. Magari a qualcuno interessa.

Come funziona il lavoro di ufficio stampa per un locale?
E' un lavoro di ufficio stampa come un altro. Si cerca di conoscere il prodotto, ossia le serate, il design, i dj, i drink... e si cerca di comunicare tutto nel migliore dei modi a quanti più addetti ai media si può. Il mio obiettivo negli ultimi tempi è anche ridurre al minimo gli aggettivi qualificativi, in puro stile Wikipedia. Dire che un dj o un club sono i migliori equivale a non dire niente, mentre dire che Daniele Baldelli mixa da quando i mixer non erano stati ancora inventati è dare un'informazione importante. Visto che scrivo anche (Urban, Max, quotidani Epolis, Mania Magazine), non sopporto che 'spinge' dj o eventi come unici quando invece sono normali, ma dignitosissime, serata in un locale. 


Ci sono differeneze da locale a locale, da discoteca, discobar a ristorante?
Un locale come il Bolgia, giovane e 'spinto', non c'entra niente col martedì 'chic' dello Shocking di Milano o il venerdì la Prima del Mya di Brescia. Il Rolling Stone di Milano resta sempre rock anche quando dentro c'è il Pervert. Ovviamente ogni gestore avrebbe le sue esigenze, ma ormai sono io che comando il gioco. E dico loro. Se fossimo Tom Cruise o la Nike potremmo scegliere tra Vanity Fair e il David Letterman Show. Visto che siamo noi, minuscoli, e il budget pubblicitario è pari a 0, comunichiamo tutto a tutti e ringraziamo per ogni singola riga di visibilità che i media ci regalano. 

Quali le richieste da parte dei gestori/proprietari?
Uscire su Max, Gq, Maxim, Kult, Venerdì, Corriere e Repubblica, contemporaneamente, con almeno una pagina. Anche il 25 e il 26 dicembre (quando i giornali non escono).

Con chi ti trovi a dover interagire?
Con un gruppo ristretto di persone, alla fine. La serietà, per chi lavora di notte, è merce rara, per cui ci conosciamo tutti e quando ci si vede in giro la vera festa è bere qualcosa insieme... ridendo delle fissazioni di un dj o dei problemi del nostro lavoro.

Che rapporto si instaura con i giornalisti?
Con alcuni il rapporto è ottimo, anzi mi sento di dire che più il giornale è importante, meno i giornalisti si danno arie e più si informano. Se il livello della testa scende, i nomi sbagliati non si contano e come per magia Joe T. Vannelli diventa un vocalist e Intrallazzi un performer. Sono sempre più convinto che come dice Massimo Plebani: "la notte è lo scivolo del giorno". E' triste dirlo, ma sono convito che la notte sia per tanti un modo per fare soldi facili, non una vera passione. Io invece amo da impazzire la notte.  Quando in autostrada vedo il sole che sorge, mi sento più vivo di quanto avevo 15 anni e uscivo dal Bella Bimba di Albinia. Non vedo l'ora di lavorare di meno di giorno per frequentare di più i locali italiani. (Plebani è direttore del Capogiro di Bergamo e vecchia volpe della notte italiana) 

Si comunica il locale o eventi/serate?
Entrambi, ovviamente. Ogni locale ha un suo 'spirito'. Il Bolgia è così trasgressivo e post industriale da diventare in realtà il parco di divertimenti più sicuro del pianeta terra. 

Quali cose consigli ai gestori/proprietari per favorire la
comunicazione sui media?
Comunicare ai propri uffici stampa per tempo le serate, ossia almeno un mese e mezzo prima, in modo da poter uscire sui pochissimi mensili seri d'Italia. Ogni tanto di notte lo sogno, la programmazione di un'intera stagione data per tempo. 

Dare ai propri uffici stampa qualche spunto, invece di dire sempre o quasi sempre 'dai, inventa tu qualcosa'. Un concerto di Vasco Rossi è tale perchè consiste nella performance di Vasco Rossi, l'unica rockstar italiana. Una serata in discoteca non è meno importante, quando sia pensata come tale. Con un inizio, una fine, un salire, un scendere. Con nomi, cognomi, foto di alta risoluzione, biografie, concept interessanti.  

È importante portare il locale sui giornali? O in tv? O i
radio? O in Internet?
I miei clienti hanno sempre centinaia di risultati su Google. Il resto, tutto il resto, a mio parere conta solo a livello di prestigio,  Google è informazione. E' anche bello che su Google conta il lavoro quantitativo, spesso senza il filtro di amicizie, conoscenze. Mi piace molto poi che su Google si veda bene chi sbaglia i nomi di vie, artisti e dj. Le parole, almeno nel nostro lavoro dovrebbero essere importanti, ma tanti scrivono Bob Sinclair e Rolling Stones di Milano. Divertente poi il lato delle tv. Tutti gli spot o quasi sono pieni di dj, ma poi mai e poi mai la notte vera (non quella d Lucignolo) viene raccontata. Ma forse è meglio così. 

La comunicazione a livello di ufficio stampa porta gente
nel locale o è una operazione di immagine?
Internet porta persone quanto un spot alla radio, solo che internet è gratis. La stampa e la tv danno credibilità soprattutto nei confronti dei concorrenti e di potenziali sponsor.

Come funziona il tuo lavoro?
Per fare una battuta, dico che funziona male. In realtà con gli anni si trova un equilibrio. Ad esempio ho una persona che mi aiuta nel lavoro sul web e i risultati in questo senso sono ottimi.

Che locali segui?
In questo momento seguo il Bolgia di Dalmine (Bg), il Mya Dinner Moving di Brescia e Salvacion Ibiza, forse il party  italiano più conosciuto nel mondo. Ma la famiglia LT va allargandosi e mi occupo anche di discografia (Ruzzy Records. OGGI INVECE NON NE OCCUPO PIU') e design (Gianfranco Bortolotti Design). 

Si lavora per un tempo determinato (tot mesi) o a lungo
termine?

I progetti che funzionano durano almeno una stagione. Gli altri sono spesso interrotti a metà dalla mentalità ottusa dei gestori, ognuno dei quali è convinto di avere la Ferrari dei locali mentre  ha una Punto. Attenzione che vendendo la Punto si guadagna 100 volte in più che con la Ferrari. Solo che i gestori spesso restano convinti del fatto che il loro locale sia 'meglio' degli altri e tutto si arena. 

Come lavori (mail, telefonate, conferenze stampa, serate con
giornalisti...)?

La base sono le mail, agli amici e alle persone serie si telefona volentieri, le conferenze stampa per i club sono inutili (tanto dopo le 20 non si muove nessuno) e sinceramente non le amo. Sono sempre staccate e separate dall'evento. Ogni giornalista, ogni addetto ai lavori sa di essere benvenuto nei locali e nelle serate per cui lavoro, ma ho capito che più inviti le persone, meno vengono. C'è poi la questione logistica: i milanesi sono convinti che fuori Milano inizi la preistoria. In realtà la zona Bergamo Brescia è più viva, più ricca e più piena di belle donne. E le migliori disco italiane (a mio parere) sono il Tenax e il Goa, entrambe non proprio a Milano. 

Quali i costi di un ufficio stampa per un locale?
Non so, paradossalmente, quali siano i valori di mercato. Quando devo fare un preventivo, guardo la quantità di ore di lavoro che un locale mi porta via e soprattutto considero la serietà dei gestori (Giordano Vecchi del Bolgia e tutti a Salvacion Ibiza li considero ormai amici). Il prezzo, per un locale che spende centinaia o migliaia di euro per la console ogni sera, è sempre basso, bassissimo. Quello di uff. stampa è un lavoro umile, da operaio delle parole, esattamente come quello del giornalista, uno che dovrebbe raccontare quello che succede (e solo raramente dire la sua). Preferisco farlo senza pressioni che col fiato sul collo perchè so che viene meglio.