28.11.16

selfie e intelligenza


Mi sento più intelligente della media dalla quarta elementare. E' una debolezza cretina quanto farsi i selfie belli.

w Minoli

W MINOLI 

Che dire su Fidel Castro? 

Non so davvero. E' stato dittatore sanguinario ma Cuba è meglio della Siria, oggi e pure ieri, però non è libera. Fine. 

Una cosa però va detta chiaramente. Giovanni Minoli si sta scatenando parlando di due potenti, il papa e castro, la morte annunciata del secondo (che è stato malato per anni) 

sta parlando della povertà dei cubani come della povertà / sobrietà a cui aspirerebbe il pontefice (che però come tutti i dittatori ed il clero è RICCO SFONDATO) 

A Cuba le ragazze la danno ai turisti per due lire, e i ragazzi alle turiste, per campare e per vivere 'alla grande'

Ecco la bellezza della povertà a Cuba

A Firenze, piena di turisti, fortunatamente i ragazzi fanno sesso tra stranieri e fiorentini - ma non perché i fiorentini sono poveri

E lo splendido giornalismo di Giovanni Minoli, che quasi ogni giorno trasmette su Radio 24 trasmissioni RAI senza citare la fonte 

W MINOLI

24.11.16

I reality hanno successo perché si cucina poco e si suona meno

Sarebbe molto interessante poter consultare ricerche sociologiche serie che ci raccontino, numeri alla mano, quante persone suonano uno strumento musicale oggi rispetto agli anni '70. Sarebbe utile avere dati concreti sulla reale quantità di tempo passata cucinando alimenti crudi nella società occidentale. Si cucina più oggi o negli anni '70? E rispetto ai tanto vituperati anni '80, quando i cuochi erano solo cuochi e non star, si cucina di più o di meno?

Nel frattempo mi baso su impressioni e alcuni dati incontrovertibili. Tutti sanno che i reality show che mettono in mostra presunti talenti sono figli della crisi televisiva. Proprio come il mitico Grande Fratello, costano poco, rispetto ad qualsiasi altro tipo di programma tv. Pochi però riflettono sul cosa, ovvero su come il racconto televisivo dei 'talent' sfrutti l'argomento che tratta.

Se il GF si basava solo sul vouyerismo (guardo bei ragazzi e belle ragazze senza mestiere divertirsi in una casa), i cosiddetti talent show, ovviamente non hanno nulla a che fare col talento. Raccontano invece l'interesse generico della massa per un argomento sul quale ormai ha perso gran parte di ciò che conta, ovvero cultura e competenza.

Partiamo dai cooking show. Master Chef, come La Prova del Cuoco e certi programmi sul tema piace perché a casa si cucina ormai pochissimo, anche in Europa e non solo negli USA. I cibi precotti, i preparati e i piatti più elementari sono lo standard e quindi anche un semplice cuoco o una persona qualsiasi che sappiano fare un soffritto danno spettacolo. Negli Stati Uniti piacciono poi show ancora più 'esagerati' che raccontano poco il cibo, come Hell's Kitchen, visto che in quest'ultimo paese si cucina ancora di meno.

I reality musicali, proprio come quelli culinari, sono basati soprattutto sulle emozioni epidermiche. Partono da emozioni che non si basano sulla musica, ma sull'effetto che essa ha soprattutto su chi ha poca abitudine con essa. Nei reality musicali nessuno suona, nessuno compone, nessuno arrangia, davanti alle telecamere, tranne rari casi. Ci si trova di fronte una presunta star che solitamente fa un perfetto karaoke. La messa in scena effettuata da professionisti come Luca Signorini soverchia armonia, melodia, ritmo, metro, suono (la materiale della musica). Inoltre, i reality musicali sanno sfruttare alla perfezione il bisogno di parlare di essa ("mi sei arrivato", "non mi sei arrivato", gli infiniti casting e battaglie, etc). Solo chi è davvero competente ed abituato ad essa, come il giudice di un talent, sa gestire e verbalizzare la magia che regala la musica. Quando la magia della musica o dell'arte ti colpiscono di solito non riesci a parlare, magari piangi o peggio (sindrome di Stendhal). Quando tra giovani musicisti in sala prove ci si emoziona davvero suonando di solito nessuno lo dice, si parla d'altro. E invece in tv, fiumi di parole, che tra l'altro costano pochissimo per quel che riguarda la messa in scena. La messa in scena della 'performance' è brevissima ma costosa, le lunghe chiacchiere sono a costo zero, tranne i costi tecnici ed il cachet dei professionisti.

X Factor, The Voice e quasi tutti gli altri reality musicali partono dal più semplice da giudicare tra gli strumenti musicali, la voce umana. Ovviamente, la voce viene sempre o quasi associata ad una melodia che conosciamo già e che sa farci emozionare ('cover' e solo dopo 'inediti'). Ovviamente i prodotti televisivi hanno come fino ultimo il loro stesso successo, non quello dei partecipanti.

Infatti anche chi invece ritiene che i reality manifestino interesse e cultura anche per quel che riguarda musica e cibo, non può negare ciò che è ovvio. I vincitori e tutti i partecipanti, anche quando sono bravi, quasi sempre vengono dimenticati, per dare spazio ai nuovi concorrenti. Chi ha nuovo slancio per la propria carriera sono invece di solito i giudici.

18.11.16

Il punto d'arrivo, lo scopo, l'obiettivo (ed altre amenità mentre ci si gode il percorso)

Chi fa sport scrive sull’acqua della propria pelle le sue splendidamente inutili fatiche. L’artista avrebbe la facile scusa dell’opera che resta, anche quando non è capolavoro. Un punto d’arrivo è Cartier Bresson, che negli ultimi anni fotografava con gli occhi. Mica con la macchina fotografica.

15.11.16

innovazione tecnologica e note vocali

LE NOTE VOCALI E IL TEMPO PERSO 
non è questione di scortesia
come sanno un po' tutti coloro che sanno sfruttare i piccoli progressi di qualche migliaio di anni di storia della società occidentale 
la parola scritta resta, le parole dette no
e poi:
ci vuole molto meno tempo a leggere un messaggio scritto bene che a sentire una nota vocale, fosse anche pensata bene, diciamo di 40 secondi, un tempo umano
se mandi una nota vocale al 99% del tempo TU ci metti meno tempo ma IO ci metto tanto tempo ad ascoltare
Io in 40 secondi leggo mezza pagina di Maigret, che è una cosa molto densa e molto avvincente
e devo alzare gli occhi dal computer o dal telefonino mentre facevo altro... 
Certo, TU che mi mandi la nota vocale RISPARMI del tempo
perché a parte i geni come Simenon tutti noi normali ci mettiamo qualche istante a scrivere 10 parole in fila
Per questo io preferisco quasi sempre scrivere, perché mi sembra più cortese e professionale
O una cosa è urgente e complicata e richiede una decisione magari ed ha bisogno di 1) telefonata 2) incontri 3) etc
O una cosa è complessa ma standard oppure breve tipo "dove sei?" e va benissimo una mail o un WhatsApp scritto o un sms
Mentre la nota vocale soprattutto se lunga è sempre un modo di comunicare che fa perder tempo all'interlocutore
Si dirà che sono vecchio
Forse. Però quando uscì il VIDEOFONINO di Tre dissi subito che era una puttanata mondiale
La nota vocale sta avendo successo, è vero, ma perché ormai siamo tutti super busy (a non fare un cazzo però)
LT

10.11.16

Social e Titoli

Su Facebook tutti commentiamo spesso quello che NON sappiamo, anzi diamo idee su cose che non sappiamo fare ma parliamo.

Dietro Facebook ed altri Social (quasi tutti) c'è un'idea geniale che anche io spesso dimentico: non è possibile esprimere niente di complesso, non è possibile approfondire niente, si va per "titoli". Così ci dividiamo e commentiamo, tipo il tifo del calcio - e facciamo traffico - Ognuno di noi ha la sua pagina, il suo piccolo spazio e se scrive qualcosa con "pochi mi piace" si sente uno sfigato, perché ormai (come dice Gianluca Nicoletti, uno dei pochi che davvero capisce il web) il social è la nostra vita sociale vera, fa parte dei nostri affetti, come gli amici veri. E quindi? Quindi dobbiamo sapere che il social può succhiarci energie, idee e vita come quasi niente al giorno e non ci porta, di solito, a fare qualcosa di costruttivo, che resta. Quanto mi resta dopo mezz'ora su Facebook? Di solito molto meno di quando penso con la mia testa o, soprattutto, mi informo davvero su un argomento oppure parlo con qualcuno che mi SPIEGA qualcosa che NON SO - Su Facebook tutti commentiamo spesso quello che NON sappiamo, anzi diamo idee su cose che non sappiamo fare ma parliamo. 

SIA CHIARO

i social sono bellissimi come il web, ma spesso mi sento ancora nella fase di quando arrivò il fast food in Italia (non parliamo degli anni '40): costa pochissimo e sembra buonissimo. In realtà, per "mangiare" bene (e per divertirsi bene, pensare, comunicare bene etc) bisognare stare un po' sui social, ma bisogna soprattutto USARLI bene e non è affatto facile farlo.

9.11.16

il giusto rispetto dei contemporanei







Una condizione essenziale per un artista (e non solo) per realizzare qualcosa di valido, qualcosa che sopravviva alla sua generazione ed al suo secolo, è non tenere in nessun conto i propri contemporanei, le loro opinioni e le loro idee, comprese le critiche e le lodi. Per fortuna tale condizione si realizza spontaneamente non appena si verificano tutte le altre (Schopenauer)… ma quali? Devo trovare il libro !

8.11.16

Platero Radio24


Trump

sembra proprio che vinca Trump e tutti hanno SBAGLIATO completamente le loro splendide previsioni.

Io non so cosa cambierà, sicuramente gli USA non sono una dittatura e se il presidente è un "mezzo matto" (siete poi certi che lo sia?) non è che gli fanno fare tutto ciò che vuole, vedi Obama che ha cambiato molto poco gli USA 

E' la sconfitta di gente come il giornalista italiano con doppia cittadinanza Mario Platero di Radio 24 che fatto CAMPAGNA ELETTORALE PER DUE ANNI per LA CLINTON fracassandoci i maroni. 

Forse non vi è chiaro,CARI intellettualoidi e giornalisti e chic e sondaggisti che alla gente normale state sui maroni. 

E non vi è chiara è una cosa piccola piccola, che io ho imparato studiando (poco) sociologia a vent'anni, ho fatto solo 2 esami

DURANTE LE INTERVISTE (e quindi nei sondaggi) NELLE COSE ESSENZIALI TUTTI MENTIAMO - chi guarda il Porno? Un po' tutti, anche le donne, ma nessuno lo dice. Chi mangia male? Tutti, però diciamo che siamo healthy etc

Per questo la ricerca seria (quella media, quella sociale, NON il marketing) COSTA un sacco di soldi e no registra "tendenze"

Registra FATTI SOCIALI

Piccolo finale happy

Ha vinto Trump e a noi qui non ci cambia nulla

Preoccupiamoci dei PIRLA che abbiamo in parlamento

Preoccupiamoci degli italiani

Io credo voterò SI al referendum nonostante Renzi, quanti sono capaci di fare questa operazione raffinata, ovvero leggere le legge e votare la cosa "meno peggio" secondo il LORO parere e non quello che dicono i media, Renzi, l'opposizione?

Questo risultato elettorale dice che si vota con la pancia o il meno peggio? NON LO SO.

Sicuramente, se vince il si o il no, l'Italia cambierà poco

LT