28.2.19

bisogni


Bisogna trovare in mezzo ai piccoli pensieri che ci danno fastidio, la strada dei grandi pensieri che ci danno forza.
(Dietrich Bonhoeffer)

26.2.19

Pace

La pace non è la quiete, è piuttosto l'accoglienza dell'irrequietezza. (Chandra Livia Candiani)



25.2.19

Selfie al memoriale dell'Olocausto

Selfie al memoriale dell'Olocausto

Sono stato a Berlino senza conoscere questo monumento mi sono avvicinato e ovviamente come molti ho capito che era un omaggio a qualche tragedia. Ti mette addosso tristezza. In qualche modo (non ricordo come) ho capito che era un omaggio alle vittime dell'olocausto. Non ricordo una cartello enorme che lo spiega e ricordo che si può arrivare da tante parti diverse ed è "bello" (tragico) proprio per quello. La speranza è che questi selfisti siano rimasti ignari della tragedia che il monumento celebra. Vado però oltre. Farsi un selfie "tanto per fare" in una bella situazione col famoso di turno equivale a farselo qui. Il selfie è quasi sempre inutile celebrazione di sé. 




22.2.19

L'inevitabile


Non serve discutere con l'inevitabile. Il solo argomento contro il vento dell'est è infilarsi il cappotto. 
James Russell Lowell

20.2.19

La noia & Karl

<< Con tutto quello che c'è da vedere, da fare, da conoscere, da leggere com'è possibile annoiarsi? Bisogna proprio essere idioti! >> (Karl Lagerfeld)


19.2.19

IL VOTO DI IERI SULLA PIATTAFORMA ROSSEAU E' DEMOCRAZIA DIRETTA E SIA BENEDETTA --- E RENZI? RENZI CI FECE UNA DOMANDA - VOLETE AZZERARE IL SENATO? RISPONDEMMO NO...

IL VOTO DI IERI SULLA PIATTAFORMA ROSSEAU E' DEMOCRAZIA DIRETTA E SIA BENEDETTA --- E RENZI? RENZI CI FECE UNA DOMANDA - VOLETE AZZERARE IL SENATO? RISPONDEMMO NO...

Amici che votate 5 Stelle e amici che (come me) non votate questo partito / movimento,

perché siete così incazzati con il voto online di ieri? 52.000 persone ieri hanno espresso il loro parere sul processare oppure no Salvini e hanno votato, tra l'altro, CONTRO ciò che io penso sarebbe giusto... ma si è trattato di DEMOCRAZIA DIRETTA ONLINE

Io Salvini lo vorrei veder processato, ma non conta

C'è un sistema che prevede che io (in quanto cazzone cittadino) non posso decidere

I 5 Stelle, con tutti i loro difetti (per me troppi, sennò li voterei) hanno ACCORCIATO ('sta cazzo di) CATENA DI COMANDO

E hanno chiesto ai loro elettori / simpatizzanti (non so) di votare su una cosa - hanno preso una decisione, che, purtroppo, non è quella giusta, secondo me... ma è DEMOCRAZIA (diretta)

Ricordate Renzi e il suo referendum Costituzionale a cui in massa l'italiano ha detto NO LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA (e così ci teniamo due inutili camere)?

Stessa cosa. Io Renzi non lo sopporto, come i 5 Stelle, ma votai a favore della sua riforma, così come sono a favore della Democrazia Online dei 5 Stelle anche se non li voto.

Si certo, tutti questi distinguo, tutto questo esercizio del cervello è faticoso

Molto meglio schierarsi ad minchiam e pontificare

LT


13.2.19

l'abitudine

Bisogna abituarsi a tutto, anche alla felicità. Bisogna abituarsi alla infelicità e allo star soli. A lavorare per i risultati che non arrivano mai e ai risultati che arrivano da soli.

Sarebbe bello aver l'abitudine di non leggerli nemmeno, i risultati. Godersi ogni singolo istante che precede e segue la partita, godersi ogni secondo del 'match" in cui, porca miseria, sei proprio sicuro di vinto o perso davvero?

Bisogna abituarsi e cercare soprattutto di non abituarsi mai. L'uomo infatti è un animale abitudinario. La mia vita è fatta di continue routine su cui si appoggia il mio poco, quel poco che si spaventerebbe troppo del nulla che c'è intorno. Devo immaginare una strada, un sentiero. E' una necessità o una abitudine?

Ricordo la prima volta che nuotai da solo con la maschera al mare con 30 metri di fondo sotto, un mare cristallino, con sotto i pesciolini... Nuotavo già benissimo, ma il senso di vertigine fu grande. Ecco. Quella roba lì, quella sensazione lì l'abitudine, super comoda, ma te la leva.

11.2.19

LA SERENATA DEL CAVALIERE




 

LA SERENATA DEL CAVALIERE

"Era un Olmo senza troppe qualità. C'era poco da dire. E più ci pensava, meno trovava in se stesso qualcosa di speciale. Non era alto, per essere un Olmo, il suo tronco non era robusto come quello di altri suoi coetanei. Anche l'ombra che gettava non era poi questa gran cosa, a causa della forma allungata che aveva assunto con gli anni. Aveva più di 100 anni, non si poteva certo dire un giovincello. Quindi, a malincuore, aveva accettato che questa fosse la realtà: non era nulla di speciale.

 

Per passare il tempo aveva preso l'abitudine di immaginarsi diverso: gli sembrava l'unico modo per ingannare un po' la realtà. Com'era bello sognare di essere un cavaliere. Com'era brutto svegliarsi ed essere solo quello che era.

Finché gli capitò di ascoltare il vento.

Sì perché una sera, preso da un impeto di orgoglio, aveva deciso di vincere una delle sue paure, quella del buio, e di restare sveglio molto oltre il suo solito orario della buonanotte, che di solito si aggirava al crepuscolo, visto che non vedeva l'ora di sprofondare in un sonno profondo e ricominciare a sognare.

Quella sera si era sforzato di resistere e si era accorto di un canto che non aveva mai sentito. Era un canto dolce ma forte, che profumava di terra, di paesi lontani, di spezie esotiche e fiori delicati. Che imbarazzo accorgersi che i suoi rametti danzavano impazziti al suono di quella melodia! E se qualcuno lo avesse visto? Accarezzati da quella brezza profumata e sensuale i suoi rami sembravano ballerini instancabili, agili ed eleganti. Era la prima volta che si sentiva fiero di loro e, con ritrovato orgoglio, si ritrovò a pensare che i robusti rami delle querce che tanto invidiava non se la sarebbero cavata altrettanto bene.

Si mise alla disperata ricerca della fonte di quella melodia finché una folata di vento più forte e decisa delle altre non gli sfiorò le orecchie disvelando la verità. Quella brezza calda e delicata tornava ogni sera a incontrare i suoi rami e, unendosi a loro in una danza sensuale e gioiosa, dava vita a quella melodia benefica.

Per la brezza l'Olmo era speciale. Era lui l'unico da cui tornare, da incontrare ogni sera con gratitudine.

Solo con lui aveva voglia di condividere storie, odori e immagini raccolte durante il suo peregrinare. Peccato lo trovasse sempre addormentato!

 

 

Lei che girava i continenti e accarezzava piante, fiori, alberi maestosi, aveva imparato a portarsi dietro il ricordo dei profumi che più amava: il Vetiver, il Patchouli e la Cannella dalla speziata e "terrosa" India; le note dolci dell'Ibisco e quelle intense del Sandalo dalla California; la meraviglia del Gelsomino e del Geranio dai più bei giardini del mondo; le note agrumate del Limone e del Pompelmo dagli agrumeti del Mediterraneo; la virilità del Cedro Atlantico dalle terre del Nord Africa; la sensualità della Salvia Sclarea dalla semplicità degli orti domestici curati con pazienza. Profumi, colori, suoni, danze, ricordi.

Un rito che quella brezza serale portava in dono all'Olmo ogni sera per dar vita insieme a lui a quel canto. A quell'incanto.

Che rivelazione per l'Olmo. Che gioia! Che fierezza di essere ciò che era. Era capace anche lui di qualcosa di grande e bello. Da quel giorno sapeva chi era, e ne era felice, e ringraziava la natura per avergli dato quei rami così sottili e "ballerini". Aveva una missione ora: attendere la sua brezza e danzare con lei, ognuno nella pienezza della propria individualità, così unica e così misteriosamente indispensabile all'altra.

 

 

L'Olmo aveva la sua bella a cui fare ogni giorno la serenata. E la brezza aveva il suo gentile cavaliere, dal quale lasciarsi cantare.

Ed era tutto quello che avevano sempre desiderato, senza saperlo".



limiti e sogni

I limiti esistono solo nell'anima di chi non ha sogni (Polase Sport)

Pienezza

 
«La nostra pienezza si compie lontano, nello splendore degli sfondi»
(Rainer Maria Rilke)






6.2.19

l'esempio del calcio

IL CALCIATORE NON E' UN ESEMPIO, NON E' UN EROE, NON E' NULLA. QUESTO GIA' GUADAGNAVA 3.5 MILIONI DI EURO L'ANNO PER PROVARE A VINCERE IN ITALIA E VIENE APPLAUDITO PER ANDARE A PRENDERNE 9 IN CINA, NEL NULLA.

is.gd/PmsxXj

Un tempo ci furono i gladiatori, che, pur di sognare la libertà, combattevano spesso morendo per il divertimento dei cittadini romani. Li ricordiamo ancora oggi.

Oggi la nostra (piccola) epoca di sedentari idolatra professionisti bravi a tirar calci al pallone, strapagandoli. Sia chiaro, son soldi meritati: li guardiamo tutti.

Quello che stupisce è il PLAUSO COLLETTIVO a questi mercenari quando fanno scelte per guadagnare ancora di più. Questo qui sotto (che sia ex del Napoli è un dettaglio) viene applaudito pure alla scuola dei figli perché va in Cina a non giocare ad alto livello pur di guadagnare 5.5 milioni di euro l'anno in più (9 totali) quando già oggi ne guadagna 3.5 per provare a vincere TUTTO.

Lo sport, ricordiamolo, sarebbe sentirsi FORTUNATI perché si è pagati (tanto) per dare TUTTO ciò che si ha pur di far vincere la propria squadra, magari non farcela (capita) e ringraziare sempre il pubblico. Se si ha poco da dare, tipo 2 minuti a partita, in quei 2 minuti si dà PIU' DI TUTTO arrabbiandosi con se stessi per non poter dare di più.










4.2.19

Dio ride...

C'è un vecchio detto ebraico che recita: "mentre l'uomo pianifica, Dio ride".