Bisogna abituarsi a tutto, anche alla felicità. Bisogna abituarsi alla infelicità e allo star soli. A lavorare per i risultati che non arrivano mai e ai risultati che arrivano da soli.
Sarebbe bello aver l'abitudine di non leggerli nemmeno, i risultati. Godersi ogni singolo istante che precede e segue la partita, godersi ogni secondo del 'match" in cui, porca miseria, sei proprio sicuro di vinto o perso davvero?
Bisogna abituarsi e cercare soprattutto di non abituarsi mai. L'uomo infatti è un animale abitudinario. La mia vita è fatta di continue routine su cui si appoggia il mio poco, quel poco che si spaventerebbe troppo del nulla che c'è intorno. Devo immaginare una strada, un sentiero. E' una necessità o una abitudine?
Ricordo la prima volta che nuotai da solo con la maschera al mare con 30 metri di fondo sotto, un mare cristallino, con sotto i pesciolini... Nuotavo già benissimo, ma il senso di vertigine fu grande. Ecco. Quella roba lì, quella sensazione lì l'abitudine, super comoda, ma te la leva.