10.12.20

ciao Paolo Rossi

Della finale dei mondiali dell'82 ricordo la piccola tv in cui con il mio babbo e tutta la famiglia guardammo la finale. A Castiglione della Pescaia.
Avevo 10 anni.
Eravamo a casa della Piera, amica storica dei miei, che considerava me e mia sorella dei bambini fantastici perché facevamo poco casino. Ma ci voleva senz'altro bene. Non aveva figli e suo marito non c'era più da tempo.
Mi ricordo che tra un tempo e l'altro c'era una pubblicità Algida e che avevo chiesto quanto poteva costare.
Mi ricordo che dopo la partita andammo in un bar in centro e i ragazzi si divertivano a coprire con bandiere italiane le auto dei tanti turisti tedeschi.
Non mi ricordo il gioco. Mi ricordo che sembrava sempre che vincessimo per un pelo, poi però ho riguardato le partite ed eravamo forti, fortissimi, incredibili. Altro che 2006, quando abbiamo vinto anche per culo, va detto, a rigori, dopo la testata di Zidane.
Rossi e gli altri correvano come pazzi, due volte gli altri, che non andavano piano.
Rossi mi è sempre stato molto simpatico, soprattutto quando a lungo non si è occupato di calcio. Anche se poi, ovviamente anche per soldini, si è messo a fare il commentatore.