Ieri sera ho rivisto "Mystic River" di Clint Eastwood, un film amaro, senza speranza, in cui chi muore, se è adulto, in fondo è contento di morire. Un film in cui l'unico modo per "farsi giustizia" è farlo da soli. Un film in cui i ragazzi per essere un po' felici devono scappare e veloci. Perché la famiglia mica funziona.
Tutti gli attori sono monumentali, addirittura Sean Penn sembra un po' troppo "carico", i due poliziotti e soprattutto Tim Robbins. Vinsero l'Oscar tutti e due ma per vedere l'abisso basta guardare gli occhi di Robbins. Penn deve parlare e fare e forse fa pure un po' troppo.
Sono cresciuto in un paese vicino a Firenze, con tutti gli occhi addosso anche io e quest'atmosfera un po' opprimente l'ho superata quando la mia mamma si è trasferita a Torino, dove ognuno si faceva serenamente i cazzi propri.
Il vicinato più che altro si fa i cazzi tuoi. Gli amici quando sei un adolescente sono tutto e meno male.
Chi ti aiuta davvero, tra chi ti conosce?