31.12.08

La tragedia al De Sade di Milano e le discoteche

Qualche notte fa, davanti al De Sade di Milano c'è stata una tragedia e una persona ha perso la vita. Entrambi erano pregiudicati ma sembra che l'omicidio sia semplicemente l'epilogo terribile di una lite banale e cretina. Come ho scritto, si tratta di una tragedia e con la morte non si può scherzare. Mai.

Ma la tragedia è come sempre l'occasione di tante gente per parlare a vuoto sui locali e su chi li frequenta. Sembra che di notte Milano vadano in giro solo matti, gente che ha voglia di drogarsi, scannarsi, perder tempo etc, etc, etc.  Sembra che ogni discoteca sia uguale all'altra, sembra che nessuno si ricordi mai di quanta gente gira intorno a una discoteca, quanta gente ci lavora. Barman, addetti alla sicurezza (che al De Sade ho visto sempre professionali e gentili), proprietari, camerieri, raccogli bicchieri... non ci sono solo i super dj da 10.000 euro a notte a lavorare.

E poi ci sono i frequentatori dei locali, che di solito hanno solo voglia di divertirsi. Anche loro, mi piacerebbe che non venissero sempre messi nel calderone dei fancazzisti, di quelli che perdono tempo di notte e di giorno. La notte, in discoteca, ci vanno tutti. Belli e brutti. Oggi ci vanno un po' di più i normali e meno i ricchi, soprattutto nelle metropoli.

Certo, i problemi dei locali sono tanti. A partire dal troppo volume degli impianti, una questione di cui non scrive nessuno, mai e poi mai... Proprio come del (triste, per me...) proliferare dei lap dance.  Ma l'ordine pubblico non è uno di questi, come la droga. Io di notte giro e tragedie vere ne vedo poche. Purtroppo, invece, l'eccesso di alcol e la droga sono entrare nella normalità del giorno... ma si parla soprattutto della notte, perché alla domenica, o durante le vacanze di natale, i giornali hanno tante pagine e poco da dire. E allora via con le stragi del sabato sera e con i problemi delle discoteche, sulle quali si può sempre o quasi sparare.

Ma la realtà è un'altra. E chi di notte ogni tanto non dorme, chi davvero i locali notturni li vive, lo sa.