25.5.09

Ultras, i giornali (e i dj)

Lavoro da anni in una di quelle che i sociologi internazionali
chiamano sottocultura giovanile, ossia il clubbing. I dj sono artisti
quanto i pittori, almeno molti di essi, ma fuori da questa
sottocultura (che non vuol dire una roba al sotto della cultura, ma
una specie di ambiente sociale in cui ci sono regole condivise che
molti, dal di fuori, non capiscono) le persone li considerano solo
dei cialtroni.

Ovvia... parecchi cialtroni lo sono, ma sai quanti pittori cialtroni
conoscono.

Mi viene in mente tutto ciò perché anche gli Ultras, gente che vive
il calcio con grande intensità, un'intensità 1.000 volte maggiore di
noi semplici tifosi, vengono sempre bistrattati perché poco li si
conosce. Però se ne parla. Tutti parlano degli Ultras, di quanto sono
Ultras, ossia estremi e cafoni.

Gli ultras sono il male e noi 'normali' siamo il bene? Ma
figuriamoci. Gli ultras vivono secondo loro regole il calcio e
spesso, anzi di solito, non fanno male a nessuno. Io li ho conosciuti
da vicino e lo dico volentieri.

Perché uno come Maldini non può essere contestato da chi, da anni,
gli paga lo stipendio?

Non parlo di 'picchiare Maldini' bensì di contestarlo. Ma se uno non
può manco far capire che per lui Maldini è un pirla, a parole, con un
striscione, che cazzo ci va a fare allo stadio?


Certo, non tutti gli ultras pagano il biglietto, ma il punto è che
QUASI tutti lo fanno, e che che loro fanno le cose sempre per un
motivo. Non so cosa abbia fatto negli anni Maldini per meritarsi un
addio di questo tipo, senz'altro la cosa è stata meditata e
senz'altro Maldini è ricco, chi lo ha contestato invece no, è povero.

Per cui viva gli Ultras, abbasso Maldini (oppure viva lo stesso
Maldini, io non so perchè venga contestato), abbasso i giornalisti
da un tanto al chilo che non hanno mai parlato per mezz'ora con un
Ultras (però ne scrivono da una vita) e viva pure i dj, che saranno
pure clown, ma sono anche, almeno ogni tanto, un po' artisti.

Altra cosa che sta a favore degli Ultras, lo dico io che faccio
l'ufficio stampa: dei giornali e della stampa se ne fregano, il che
non è mica una cosa così sbagliata.