14.9.09

Sulla RAI - Un altro commento imperdibile di Non Sto con Oriana (che si merita almeno un post)

Egregio Lorenzo Tiezzi,

non sono un utente Rai e non pago il canone, per cui anche in questo
periodo vacanziero, vacanziero soprattutto per alcuni e molto meno
per altri ma per me ancora sì perché sono in partenza per un giretto
che parte da Ankara e finisce a Tigranakert (o Dyarbakir, se non ti
piace la lingua armena), considero una pia illusione il poter
guardare il telegiornale senza incavolarmi troppo.
Ragion per cui non possiedo apparati televisivi e non permetto ad un
potere pervasivo ed asfissiante di alluvionarmi con le sue nefandezze
anche nel poco tempo libero che ho a disposizione.
Pochi mesi prima di morire, Indro Montanelli scriveva che sarebbero
morti con lui il suo "paese" -lo stato che occupa la penisola
italiana- ed il suo mestiere, diventato un groviglio di internet e di
fax in cui la "new" la costruisce sostanzialmente la prontezza nello
scopiazzare.
Non possedere apparati televisivi e disprezzare apertamente l'intero
mondo che veicolano -le sue professioniste in primo luogo- produce
impressionanti economie di denaro e consente la formazione di una
visione del mondo libera dalle asfissianti pressioni al conformismo
che la televisione veicola senza un attimo di sosta.


L'ayatollah Khomeini sosteneva che i giornali -ai suoi tempi e nella
sua realtà erano quelli, a contare davvero- dovevano essere "pieni di
talento e svelare le macchinazioni del Nemico". La situazione
dell'"Occidente" contemporaneo non potrebbe essere più opposta: media
mainstream stracolmi di cialtroni incompetenti -specie se donne,
essendo il loro reclutamento basato su "competenze" di un genere che
in tempi più normali veniva riservato ad altre sedi- e letteralmente
organici al Nemico.
Ragion per cui se ne fa a meno, li si disprezza, se ne diffida. E'
incredibile il divario che esiste tra la visione del mondo di chi
disprezza la tv e quella di chi la lascia ebetemente accesa a
giornate intere.
Dov'è che le televisioni sono sempre accese, sempre ciancianti,
sempre in funzione? Nelle carceri. Un motivo deve pur esserci ed il
percorso per individuarlo porterebbe un eventuale cercatore molto
lontano da qualunque concetto avesse a che fare con i vocaboli
"obiettività" ed "informazione".