14.5.14

musica, lavoro e dj


mai avuto rimpianti sul non essere un dj - io sono un artista, come lo era mia madre. Non ci campo, con la mia arte, quindi sono un dilettante ovvero suono scrivo e fotografo per puro DILETTO. Vedo un sacco di DJ non artisti ma sinceramente me ne frego. I reality sui dj? Non mi piacciono, già lo sapevo prima di vederlo, ma Stefano Fontana nel poco che ho visto ieri mi è stato simpatico... Il mio lavoro di pr - raccontatore? Potrei smetterlo domani. E' un lavoro. Ho conosciuto di notte, un sacco di persone serie e perbene da cui ho imparato molto, uno ha cliccato mi piace qui sopra (Sergio Mauri), ma ce ne sono così tanti (Giordano del Bolgia e la sua famiglia, Peppe e Max del Music, Viviana Ranzani, Massimo Plebani, Bortolotti etc etc). La mia vita è stata bellissima, sinora. Sono certo lo sarà ancora di più. Del cachet dei dj e della loro sopravvivenza come categoria me ne frego altamente, come dei compensi dei giornalisti. Preferisco pensare alla mia famiglia e alle PERSONE. Ho sempre pensato che si può benissimo fare il dj come secondo lavoro, anzi è il secondo lavoro ideale. Per 8 ore lavori e fai il dj per PASSIONE a 50 euro. Ma quanti lo fanno? Quanti, fanno il lavoro di raccontatori (pr, giornalisti della notte) per PASSIONE? Pochissimi. Tutti vogliono essere protagonisti. Perché tutti vogliono fare I TOP DJ. Vedo pochissima attenzione alla MUSICA. Ma te lo dico qui, prima di iniziare la solita giornata di lavoro. La Musica andrà avanti per i cazzi suoi, come fa dalla notte dei tempi e darà emozioni brividi ed eternità (ripeto: ETERNITA') solo a chi ha voglia di sentirla, non dico mica 'produrla'. W la notte, w la musica, w i baci rubati, w le code per entrare nei club, w i brividi.. il resto (il lavoro, i dj, i cachet) può cambiare, la MUSICA resterà.