15.7.16

Un'estate di libertà?

E' un'estate molto difficile. Anche per chi come me vive un momento sereno, non è facile ascoltare la radio o il telegiornale e spiegare a mia figlia di sette anni che non è vero, che stanno esagerando, che va tutto bene, che non bisogna avere paura. Che i cattivi e gli incompetenti, i ladri, i bastardi (i cattivi, appunto) sono pochi e li stiamo battendo. Non è facile per niente. Momenti come questi sono facili in confronto alla peste, alle guerre mondiali, alle Crociate, alla fine dell'Impero Romano, lo dice la storia. Se il problema sarà solo questo, sopravviveremo.

Ma non ce l'aspettavamo, speravamo di vivere belli comodi 'verso il meglio', rovinandoci soltanto la terra con la sovrappopolazione mondiale... E invece c'è il terrorismo e c'è una follia di massa per la armi (negli USA, dove l'Islam è più lontano).

E quindi? Quindi non lo so. Cerchiamo di sparare poche cazzate che la soluzione è difficile e passa anche per un orgoglio di 'essere occidentali' ovvero liberi, che francamente, francamente, non ho mai avuto ma forse sarebbe bene tornare ad avere.

Mi spiego. La libertà, la superiorità della libertà rispetto ad ogni religione / credenza che vuole imporre la sua verità va ribadita con forza... è una cosa per cui vale la pena morire? Ripeto, vale la pena morire per tutto questo? Per l'Italia, per me, no. Per l'Europa? Figuriamoci. Per l'occidente? Manco per idea.

Per la libertà, per me, senz'altro si. E' l'unica cosa che fa bella la vita.