25.1.22

Corrispondenze Barberiane


Massima soldidarietà da parte mia, per tutto ciò che fa e dice. E pure per come lo fa e lo dice. 
Passerà anche questa inutile e balzana tempesta.
In uno suo podcast (bellissimo come sempre) ci ha spiegato che potrebbe servire anche una storiografia nazista, se ben fatta. Io l'ho capito.

Evidentemente il livello di discorso oggi necessario sui media non è in grado di reggere qualsiasi idea che non sia ben piantata nel nulla del politcally correct imperante. 

Sia mai una riflessione sacrosanta sul perché avremmo un dannatissimo bisogno di donne al potere, più di oggi, più di ieri, per vivere un po' meno peggio.

Grazie di cuore.

Salve professore,

sono reduce da una notte piuttosto complicata (sarà stata la pizza, sarà stato il lavoro che mi preoccupa troppo).

Unico compagno vivace è il suo libro sulla battaglia di Lepanto.

Più storiografico di altri, più denso di riferimenti e lettere, più immerso di altri nella splendida confusione del '500, mi ha conquistato poco a poco.

E adesso mi sento anche io nel mezzo di quella confusione.

Sarei stato, conoscendomi, sicuro strenuo difensore della Serenissima e quindi tagliato a pezzi, se patrizio…

Oppure, se poveraccio, vicino al Sultano, più tollerante e meno fissato con la persecuzione degli ebrei… 

Sono arrivato al punto in cui lo Zane torna verso Venezia, Cirpro è perduta (tranne Famagosta) e l'unico navigatore coraggioso è Marco Quirini.

Mi aspetta una giornata di piccole cose, solleciti di fatture, comunicati stampa e incombeneze da babbo, queste ultime certo benvenute.

Mi sento come quando avevo 19 anni e ascoltavo qualche lezione di Storia COntemporeana da un suo collega prima di studiare a Bologna qualche lezione a Torino, a Palazzo Nuovo.

Non ho ancora capito gran che della natura umana, ma mi interessa molto e grazie  anche a Lei forse sono un pochino meno ignorante.

LT