Gent. Cesare,
Mi ha fatto piacere vedere la mia lettera pubblicata sul suo blog.
Le mie critiche, rileggendole anche un po' troppo forti... Soprattutto nelle parole (Mister No non è maestro). Probabilmente sono state un bello stimolo per lei... che a differenza di tanti nostri colleghi (nostri perché anche io tra le varie cose scrivo) non è un cretino, anzi. Si vede che lei è una persona che impara, non dagli sbagli, perché ha espresso una sua opinione, non ha sbagliato niente... Ma impara dal confronto.
Non è che volevo darle dell'incompetente, ha senz'altro capito, volevo stimolarla a scrivere ANCHE degli altri, dei perdenti, dei quarti posti, di gente come la Sensini che per 4 anni ce la dimentichiamo tutti e poi vince un'altra medaglia...
Tutto qui.
Per le critiche al carrozzone olimpico, mi unisco alle sue, compreso il solito corteo di atleti che oggi hanno ritirato le solite onorificenze dal Presidente della Repubblica (sia chiaro, solo i vincenti, gli altri non meritano menzione). Mi ha fatto piacere capire, visto che i militari erano tutti in divisa, che la Idem, di cui da italiano vado orgoglioso, non è militare... e che in qualche modo campa lo stesso. Mi piacerebbe avere qualche soldo e un'azienda per prenderla come sponsorizzare.
Io non so quanti italiani siano contenti di pagare lo stipendio a Cammarelle che il poliziotto non lo fa, nei fatti. E' un po' come con la Scala: io amo l'Opera, ma perché non può essere davvero un ente indipendente non finanziato dallo stato come il Metropolitan di New York? Non credo che tutti gli italiani debbano pagare per le passioni di pochi, o almeno, non in questa misura. Sarebbe bello farla un'inchiesta: quanto ci costano tutti questi atleti e artisti di stato che poi non sono come gli Uffzi a Firenze, ossia non generano turismo. Perché non la consiglia a Feltri e la scrive su Libero, per gli spettacoli le do una mano (anche se non ne ha mica bisogno...)
Un ultimo commento su quello che scrive delle donne e le Olimpiadi, sulla loro prevalenza... Ecco è un argomento così complicato che non so neanche qual è il mio parere. Io dico che tutti, uomini e donne, siamo spesso troppo presi dalla carriera e dal lavoro e non pensiamo ad essere felici. Le donne, che al successo stanno pensando da meno tempo, in questo senso, sono anche peggio di noi.
Con stima, Lorenzo Tiezzi
www.lorenzotiezzi.it