30.5.16

BUFALA - non ti arrestano mica via mail anzi meil



Da: "Procura della Repubblica" <info@vimu.it>
Oggetto: L'arresto entra in vigore dal 31/05/16
Data: 30 maggio 2016 13:01:23 CEST

Repvbblica ItalianaProcuratore della Repubblica
presso il Tribunale ordinario
INVIATA PER LA PRESENTAZIONE
DI PERSONA SOTTOPOSTA AD INDAGINI
-art. 375 c.p.p.-
  
La presente per comunicarLe che il Suo patrimonio immobiliare, così come il Suo conto corrente bancario, verranno posti in arresto con l'accusa di mancato pagamento delle imposte e concorso in riciclaggio di denaro, ad effetto della causa 
31038714 
L'arresto entra in vigore dal 31.05.16 
Lei potrà prendere visione della causa 31038714 cliccando sul link 
In questo documento Lei ha la possibilità di trovare informazioni su come ricorrere in appello, il nominativo del giudice inquirente per la causa che La riguarda, la data e il luogo del dibattimento. 
Nel caso in cui Lei non si presentasse al dibattimento, lo stesso avrà luogo anche in Sua assenza. 
In caso di sentenza di condanna, Le verrà confiscata ogni proprietà e rischia una condanna fino a 15 anni di reclusione. 
Data Protection e Privacy 
Il giornale aveva pubblicato un articolo sulla poligamia e si era servito della e-mail che l'ex moglie del ricorrente, dopo esser stata ripudiata, aveva inviato a lui e, per conoscenza, ad altre quattro persone. Proprio l'invio della lettera a diversi destinatari avrebbe attenuato, secondo l'editore del quotidiano, la natura riservata della corrispondenza. Ma l'autrice della lettera ha negato di aver dato il proprio consenso alla pubblicazione del suo scritto. Il Garante, nel ricordare che il trattamento dei dati personali in ambito giornalistico può avvenire senza consenso solo riguardo a fatti di interesse pubblico e rispettando l'essenzialità dell'informazione, ha riconosciuto l'interesse pubblico della vicenda, ma ha ritenuto illecita la diffusione degli stralci di una corrispondenza privata avvenuta tramite posta elettronica. Un tipo di trattamento che viola anche il principio costituzionale secondo il quale la libertà e la segretezza della corrispondenza operano indipendentemente dal mezzo utilizzato. L'Autorità ha, inoltre, osservato che la pubblicazione pedissequa di parti della lettera contravviene ai principi della legge sul diritto d'autore, per i quali non può essere diffusa, pubblicata o riprodotta la corrispondenza a carattere confidenziale o che si riferisca all'intimità della vita privata senza il consenso dell'autore e del destinatario. Principio che trova applicazione anche in ambito giornalistico