11.5.20

MI SI PERMETTA DI ESSERE IN TOTALE DISACCORDO CON LO STATO ITALIANO.


Mentre i media e il governo parlano della nuova potenza di fuoco del decreto aprile (che arriva a maggio), faccio sommessamente sapere che a me e a troppi i 600 euro dall'INPS non sono ancora arrivati, come del resto la cassa integrazione a troppi lavoratori. 

I 600 euro (di cui non ho per fortuna bisogno immediato) non me li merito perché ho la partita iva: me li merito perché il 90% dei miei clienti ad oggi è chiuso e non manco quando riaprirà.

Non me li merito solo perché il mio fatturato è calato. Ne ho bisogno perché chissà quando tornerà al 60% - 70% di quanto fatturavo a fine 2019.

Quanti professionisti sono nella mia situazione? Non credo più più del 5%.

Perché un governo degno di questo nome invece dà i 600 euro a TUTTI? E poi non ci riesce? 

Come ho sentito dire stamattina a Radio Capital da uno dei responsabili dell'Ufficio Studi di Confcommercio (a cui fa capo la FIPE e quindi il SILB ad esempio), non tutte le attività saranno colpite allo stesso modo dalla crisi. Il turismo, certi negozi, certi bar e ristoranti, certi locali, semplicemente non riapriranno. Già oggi. Se poi continuiamo così, voglio vedere. 

Vi rendete conto che i centri commerciali (per dirne una) probabilmente licenzieranno migliaia e migliaia di persone a breve mentre alcune aziende si sono fermate solo per due settimane? 

Le misure "a pioggia" del peggior governo dal dopoguerra ad oggi (questo il mio umile parere) non è che non servono, aumentano le differenze. Ma è ciò che un governo ed una politica attenti solo a fare notizia combinano. 

Ancora oggi, le anticipazioni di questo decreto parlano di soldi a TUTTI, a fondo perduto. 

C'è un fine, accontentare il popolo che vota. Non risolvere i problemi. Così facendo i problemi diventano irrisolvibili. 

Così facendo, l'unico sogno possibile per l'italiano medio 
diventa diventare statale. 

Non mi vergogno di pensare qualche volta, solo oggi, a 48 anni, questa cosa. 

Sono laureato, lavoro da quando avevo 19 anni, ero / sono un professionista di successo nel mio settore (che oggi è sotto un treno) e devo rimpiangere di non aver fatto lo statale ?

Lo stato italiano credo oggi, come ieri, difenda soprattutto chi conta come voto: statali, pensionati (ma solo quelli con una pensione decente, agli altri: fame), grandi associazioni, dipendenti, poveri quando fanno numero e notizia (vedi reddito di cittadinanza, quello si arrivato, i 600 euro no)

Lo stato italiano non mi rappresenta in tutto da anni.

Oggi sono in totale disaccordo con quasi totalità delle sue, comodissime, scelte.