15.11.17

GIORNALISTI AL CENTRO DEL MIRINO, GABBANELLI, GILETTI, RAI & TESTATE MA L'ITALIA DEI GIORNALISTI ORMAI SE NE FREGA (E FA BENE)

Ai giornalisti piace da impazzire parlare della loro categoria - si fanno decine e decine di ore di tv e radio al giorno facendo la "rassegna stampa" dei quotidiani - è un corto circuito che piace, a loro, e non importa affatto a tutti gli altri. 

la Gabbanelli se ne va dalla Rai perché non la fanno più andare in onda e deve limitarsi a fare il vice direttore? SCANDALO. Stesso discorso per la "epurazione" di Giletti. Sia chiaro la Rai è una melma, va CHIUSA... ma non perché le sue star vanno a prendere soldi altrove. La Gabbanelli piglia già soldi dal Corriere, Giletti è altrove e guadagna. I famosi guadagnano sempre. Adesso la Gabbanelli si lamenta tanto che la Rai non rispetta il suo ed il lavoro altrui... ma in Rai per decenni ha preso un sacco di soldi, e già in RAI non funzionava un C. In RAI - solo che con Report le piaceva andare in onda ed essere 'rivoluzionaria'. Ma via.
La testata al giornalista ad Ostia è stata una schifezza perché TESTATA VIOLENTA, non perché data ad un giornalista. Ovvero: se uno dà una testata in diretta, figurati cosa fa quando il giornalista se ne va. E invece la 'categoria' cosa fa? Dà spazio all'oltraggio al giornalista, cosa che nei fatti importa solo a giornalisti e politici, (perché i secondi col lavoro dei primi ci campano)... solo perché la testata ha rivitalizzato il giornalista come figura. Il mio pensiero solitario, me ne fotto quasi sempre delle categorie e degli stereotipi
Il punto, come scrivevo prima su Radio24 che mette in apertura la Nazionale di Calcio quando il PIL "cresce" e le spese aumentano (ma il governo ci dice il contrario), è che il giornalismo ogni minuto di ogni ora di ogni giorno sta diventando MENO essenziale. L'agenda delle cose su cui pensare il giornalismo italiano oggi agli italiani non gliela dà più. 
Sinceramente, quest'ultima cosa non mi sembra un male.
Affatto 
LT