21.11.19

Arte, danza e sport oggi

L'altro giorno ho ascoltato per intero un album di Amon Tobin, che non sarà mai uno dei miei artisti preferiti, troppo concettuale: ma dire che non fa grande musica è follia. Chi lo dice solitamente non ha ascoltato abbastanza musica in vita sua e invece di ascoltarla PARLA. Stesso discorso per la musica atonale. Io la apprezzo, il 98% degli ascoltatori no, perché non è in grado di capirla. Per l'arte contemporanea, invece, a volta l'arte sta semplicemente nella questione: ma questa 'cavolate' ,anzi questa CAZZATA sarà arte oppure no? E la risposta è sempre si. Perché anche l'arte può essere piccola e quasi (solo quasi) insignificante, ma l'arte sta nell'interrogativo, nella domanda. Per questo adoro Ai Wei Wei (la sua mostra a Palazzo Strozzi a Firenze è stata la più bella della mia vita) e non amo Marina Abramovic, che sempre e comunque provoca e ponte l'accento sulla spiegazione delle sue cose, che non sono "belle"... E QUINDI, la bellezza oggettiva ovviamente non esiste e ovviamente la disciplina della danza della società occidentale non è così diversa dal modo di ballare delle tribù africane che sembra a noi così libero e invece segue codici precisi / la danza, così come lo sport più puro (atletica, nuoto) è quanto di più lontano dall'uomo contemporaneo occidentale, così lontano dal corpo e dai sacrifici per il corpo. Un danzatore sacrifica la vita intera per fare quel salto, quel passo, quella cosa lì.