25.2.21

Il disastro epocale dell'Italia del Covid-19 i media non lo raccontano. Perché ne sono parte



Prima di fare il PR / comunicatore / blogger e un po' il giornalista ho studiato tanto i media. Ho studiato, tra i tanti con Umberto Eco. La differenza tra me e Umberto Eco è che io all'Università di Bologna gli portavo il caffé (chiedendogli la stessa cosa anche due o tre volte, se non capivo però. Un grande privilegio).

Ecco perché so che il coro dei media è sempre stonato. I media NON sono al servizio diretto del potere politico, come dicono in molti tra cui il simpatico Grillo, personaggio che è arrivato al potere politico tramite il potere della sua comicità in tv, ricordiamolo.

E' un po' più complesso, ma non molto: c'è un corto circuito / loop tra media e politica. La politica, sopratutto quella piccola e debole come quella italiana, prende decisioni basandosi sul "feedback" di media che in realtà sono ormai lontani da molti degli italiani. Soprattutto dai più giovani.

Inoltre, i media mentono sempre, anche quando sono potenti e ben fatti, perché solo alcuni fatti possono diventare notizie. 

Le notizie selezionate dai media italiani, piccoli e in crisi, sono però quasi sempre le più comode e facili da raccontare per gli operatori dei media al loro pubblico. Certo, anche i quotidiani e i tg hanno un pubblico, proprio come la D'Urso. E rispondono solo ad esso. Il dovere dell'informazione è una cosa del tutto teorica.

Lo si impara subito studiando i media. Perché tanto baccano per un Carabiniere ed un ambasciatore italiani morti nel luogo più pericoloso al mondo? Perché la notizia è comodissima da raccontare. Ne siamo tutti colpiti. Se ci fosse stato nello stesso giorno un terremoto in Iran con 2.000 morti non ne avrebbe scritto nessuno. Le bombe in Siria di Biden non faranno baccano, affatto. La Siria oggi è così lontana.

E quindi, trattando l'argomento media dall'alto, come si fa in sociologia dei media, in un paese vecchio come l'Italia, in cui tg e quotidiani sono visti e letti sono da over 50 spesso over 60, ci stupisce se la libertà e la forza vitale giovanile sono solo una colpa, per i media? Sarebbe strano il contrario.

Se il 70% del corpo sociale italiano è composto da dipendenti, statali e pensionati, ovvero persone non colpite più di tanto dalla pandemia, a che percentuale arriviamo per gli over 55, il pubblico dei media 'adulti'? Al 90%? C'è quindi da stupirsi se i media, che hanno un tale pubblico, siano sempre e comunque filo governativi, se l'Italia impone restrizioni sconosciute altrove e se l'Italia aiuta soprattutto chi è già tutelato (dipendenti con posto fisso, pensionati, statali) dimenticando tutti gli altri? 

Inoltre, i media italiani sono fatti malissimo. Ci si occupa degli argomenti con cialtroneria assoluta, confondendo fatti ed opinioni. Le restrizioni italiane per il Covid-19 hanno una durezza ed una assoluta inefficacia sconosciuta, ad esempio, in Germania (dove non c'è mai stato coprifuoco e la mascherina all'aperto non è mai stata obbligatoria). Sempre in Germania, paese che funziona, NON ripeto NON c'è stato alcun blocco dei licenziamenti, bensì sussidi. 

I giornalisti tutto questo non lo dicono. Perché non vogliono dire? Quasi sempre, più semplicemente, perché non lo sanno. Sono, fondamentalmente, persone che fanno molto male il proprio lavoro. Perché sono pagati pochissimo, mediamente, tranne alcuni editorialisti star come Gramellini, ogni giorno in prima pagina sul Corriere a "commentare". Bene, per carità. 

Ma quand'è che un servizio tv o un articolo aiuta davvero ad aprirci la mente? Quando ci fa cambiare idea? Quando pone un dubbio, in Italia, oggi? 

E le inchieste, dove sono? Che so, Inchieste giornalistiche, sulla inutilità delle restrizioni italiane, visti i risultati? Molto più comodo fare la cronaca di quelle giudiziarie.

Se un quotidiano (il Sole24 ore), facendo il suo lavoro in modo per una volta corretto, riporta che solo una dose su 10 del vaccino Astra Zeneca è stata somministrata, ovvero ci dice che tutto ciò che politica e coro dei media stanno dicendo è falso... La notizia cade nel vuoto. Non viene ripresa. 

Perché non è comoda. Non c'è un nemico esterno (le farmaceutiche cattive! Vergogna" ), c'è l'Italia, il cui stato e la cui burocrazia sono ormai chiaramente in decadenza. La cosa mette i brividi, ma i media non vogliono raccontarla. 

NON ripeto NON è vero che mancano del tutto i vaccini, in Italia, a fine febbraio 2021. E' invece vero che: 1) abbiamo vaccinato categorie che potevano aspettare (avvocati in Toscana, amministrativi ovunque, lo dice la Federazione dell'Ordine del Medici, non io); 2) ci sono errori clamorosi nelle somministrazioni, tra prima e seconda dose, con accordi tardivi con i medici di famiglia... 

C'è poi il ruolo degli editori, i datori di lavori di chi lavora nei media (giornalisti, etc) che guarda caso dal governo Draghi hanno appena incassato la proroga di un importante contributo all'editoria. 

Gli editori sono gente senza scrupoli. Gente come Marco Travaglio, che dopo una carriera contro l'editore Berlusconi è diventato anche lui editore con Il Fatto Quotidiano. Gente come De Benedetti, che è rientrato nell'agone politico grazie al quotidiano Il Domani, che probabilmente vende pochissimo, ma gli serve, eccome. 

Lorenzo Tiezzi