Dopo un anno di pandemia, lo stato che divide tra "lavoratori essenziali" e "non essenziali" è semplicemente criminale e criminogeno.
3 milioni di dosi di vaccini nei frigoriferi NON somministrate dalle categorie essenziali che sarebbero GENI & EROI e ci stanno "salvando la vita".
Ripeto.
Dopo un anno di pandemia, chi divide come lo stato tra lavoratori "essenziali" (medici infermieri forze dell'ordine, etc) e TUTTI GLI ALTRI non sono sbaglia.
Genera differenze che creano CRIMINE.
Dopo un anno di pandemia, dovremmo poter riflettere con calma e magari dividerci su come salvare il salvabile METTENDO IN SICUREZZA I PIU DEBOLI (TUTTI i più deboli che sono tanti)
Invece siamo ancora qui:
i medici "eroi" (e i coglioni camionisti che portano in giro i vaccini, i cassieri che non vengono vaccinati, alcune scuole che fanno ZERO didattica a distanza, altre 6 ore al giorno)
Non parliamo già più di chi si è ROVINATO per fare turismo in montagna, annullato all'ultimo istante.
Perché in fondo sono cazzi loro.
Giusto?
Dopo un anno di pandemia, eccoci daccapo:
La società è però MOLTO più divisa.
I tutelati sono ANCORA più tutelati.
E sono loro (medici, infermieri, statali, forze dell'ordine, dipendenti di grandi aziende) che HANNO BISOGNO della scuola.
Gli altri? Si attacchino al c. NON sono essenziali.
Questa è la realtà. QUESTA. Non altro. QUESTA.
E spesso, i tutelati e i SIGNORI GIORNALISTONI, ci spiegano perché LORO sono buoni e gli altri una manica di FESSI e STRONZI
Gli altri non hanno più speranze.
Quando ne usciremo (e secondo me succederà presto), chi sarà resistito non avrà più remore.
Si sarà incattivito.
Avrà una pelle dura che levati.
La società italiana ne esce distrutta.
Non siamo al dopoguerra, siamo alla guerra fredda.
Si sorride e chi può pugnala. Solo alle spalle.
Non sono mai stato ottimista sulla natura umana, questa tragedia mi ha fatto riflettere meglio sull'argomento.
A ognuno il suo pensiero, sempre che si abbiano tempo, voglia e lunghe ore per pensare che servono per arrivare ad un pensiero.
Sennò basta leggere un giornale o guardare il telegiornale per la inutile cronaca.