UN COMUNICATO STAMPA DI RED BULL HOMEGROOVE
“All good things come to a trend”, dicevano i Coldcut parafrasando un noto proverbio inglese. La loro intenzione era quello di demistificare la corsa affannosa all’ultima moda, all’effimero. Lo intendevano però anche in modo positivo: ovvero che le cose fatte bene e con entusiasmo un segno lo lasciano per davvero, inevitabilmente, ed entrano nelle abitudini e nell’immaginario collettivo.
Noi questo lo possiamo testimoniare: in cinque anni abbiamo visto crescere una scena, che da piccola e ancora quasi carbonara, fatta di pochi, selezionati e ultrameritori artefici, è diventata vasta, diffusa, senza perdere in qualità e anzi collegandosi sempre più direttamente – e questo è il giusto spirito – a quello che succedeva nel resto d’Europa e del mondo.
Per Red Bull HomeGroove è stato un onore poter testimoniare tutto questo, un’esperienza coronata da We Rec You Play, ancora online su myspace.com/werecyouplay , che ha dato una mappatura visibile, per quantità e qualità, di quanto la club culture sia cresciuta in Italia.
Non siamo stati effimeri. Abbiamo evitato la trappola immaginata dai Coldcut. Red Bull HomeGroove è durato cinque anni, pieni di soddisfazioni grazie agli artisti e agli appassionati lettori con cui ci siamo trovati a comunicare ed interagire. Ora però è il momento di tornare al proverbio originale:
“All good things come to an end”.
Grazie a tutti! E fatevi valere nei club, nei festival, nei migliori dj set, nei live set più creativi…
Red Bull HomeGroove Staff www.redbullhomegroove.it
MIO PARERE
"Non siamo stati effimeri. Abbiamo evitato la trappola immaginata dai Coldcut".
Lasciatelo dire ai milioni di teen ager che ascoltano solo m2o o a chi come me ascolta sia i Daft Punk (alternativi ed enormi insieme) e non solo le cose Red Bull. Sempre piccole e "molto community" e tanto comunicate perchè 'cool'.
Che diamine, è giusto che un'azienda investa dove vuole. Che Nike faccia mini progetti fighi (musica per iPod) e poi spenda milioni di euro per un testimonial. E pure che Red Bull spenda milioni per 2 team di formula uno e lasci la briciole alla club culture.
Ma la club culture è effimera, quando non si chiama Tenax, o Goa, o Ministry of Sound. O Ibiza (però troppo cheap e qundi sponsorizzata Burn).
E quindi? Riassumendo, Red Bull si accontenti del suo essere stata, anzi essere, importante.
Ma assolutamente effimera.