2.7.07

Ancora sull'Orchestra Verdi

Vedo con dispiacere che l'unico argomento degno di commento di questo blog è l'orchestra Verdi. Mi spiace. Ho scritto quel posto che in realtà era solo una piccola lettera a qualche giornale di classica. Ripeto che in un'orchestra formata da tanti musicisti, qualche cialtrone c'era o c'è. Pochi. La maggior parte, la stragrande maggioranza senz'altro no. Per quello che riguarda quel concerto degli Swingle Singers, a cui uno dei musicisti (musicisti che non ho mai sentito negli anni e me ne dispiace, ho passato la vita a inseguire un lavoro dietro l'altro e il risultato non è granchè, lavorativamente parlando) si riferisce... Corbani scelse di avvalersi del service audio, ossia dell'impianto audio che costava meno, l'unico che non lasciava lì un tecnico dell'impianto e ci furono dei problemi. Non per colpa mia. Io una volta, durante una trasferta e lì per colpa mia, persi la parte di primo oboe in un concerto di Mozart e il musicista non voleva dirlo al direttore. Fui io a dirlo ma ricordo ancora la cosa come un bell'esempio di lavoro di gruppo, quando uno (in questo caso io) sbaglia, invece di piangere, si risolve in gruppo. Ripeto che l'unico vero incompetente alla Verdi era o è il capo, ossia Corbani. Con gli altri ho passato anni molto belli dal punto di vista umano e professionale.

Prima di chiudere l'argomento, vorrei esprimere un concetto un po' più complicato, ossia su come la classica dovrebbe rinchiudersi meno nel suo mondo e cercare di comunicarsi a tutti. Arcana di Varese l'ho apprezzato in teatro, quando gli abbonati se ne andavano ed è un pezzo splendido, facile, immediato. Non ho soluzioni su come fare. Senz'altro la strada non è quella di Corbani. Nè quella di chi si sente superiore per principio a Vasco Rossi.